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Mediterraneo.... : L'Immigrazione dall'Africa
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Recommend  Message 1 of 4 in Discussion 
From: MSN NicknameCreativa®  (Original Message)Sent: 6/30/2003 7:33 PM
L'Immigrazione dall'Africa negli ultimi 10 anni

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Recommend  Message 2 of 4 in Discussion 
From: MSN Nickname¤Nuvola¤Sent: 7/2/2003 8:41 AM
PER NON DIMENTICARE CHE...........
 
 
 
L’emigrazione italiana

  • L'emigrazione italiana
  • tabelle: migrazione per aree di provenienza
  • tabelle: migrazione per aree di destinazione
  • Partono 'e bastimente... Canti degli emigranti.

  • Cause e caratteri dei movimenti migratori

  • L'emigrazione come fenomeno sociale

  • La politica e l'emigrazione

  • Cronologia dei fatti

  • Le fonti
  • L'emigrazione è un fenomeno demografico caratterizzato dallo spostamento di grandi masse di popolazione da uno Stato a un altro o da una regione all’altra di una stessa nazione. In genere i fenomeni migratori sono motivati da uno squilibrio fra popolazione e risorse: chi non trova dove è nato possibilità di lavoro sufficienti a permettergli una vita decorosa, si sposta dove ritiene che esistano maggiori possibilità di lavorare e condizioni di vita favorevoli. Più raramente, alla base di un movimento migratorio possono essere motivazioni religiose.

    Storicamente il flusso migratorio più importante è stato quello diretto dall’Europa verso le Americhe che ha avuto come protagonisti, in epoche diverse, Spagnoli, Portoghesi, Olandesi, Francesi e soprattutto Irlandesi, Scozzesi, Tedeschi e Italiani. Attualmente invece è rilevante il flusso verso gli Stati Uniti di Portoricani, Asiatici e Latino-Americani, mentre va assumendo notevoli proporzioni il movimento di popolazioni asiatiche verso gli stati dell’Africa Orientale.

    Gli italiani sono sempre stati tra i protagonisti dei flussi migratori: negli ultimi anni del XIX secolo gli emigrati furono in media 150.000 all’anno; la cifra annuale raggiunse le 300.000 unità tra il 1906 e il 1910 per toccare una punta di 880.000 persone nel 1913.


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    Recommend  Message 3 of 4 in Discussion 
    From: MSN Nickname¤Ċąгlø¤Sent: 7/17/2003 11:37 AM
    Sempre per non dimenticare che.....
     
     

    EMIGRAZIONE
    Scheda in continua elaborazione ed aggiornamento
    Ultima modifica in data 19 giugno 2003

    indice scheda


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    Recommend  Message 4 of 4 in Discussion 
    From: MSN Nickname¤Ċąгlø¤Sent: 7/17/2003 11:40 AM

    Le emigrazioni africane

    http://www.comune.torino.it/cultura/intercultura/12/migraz_africane.htm

    Tratto da R. Cagiano de Azevedo, Migration et cooperation au développement, etudes démographiques n°28, Direction des affaires sociales et économiques, les éditions du Conseil

    de l’Europe, 1994.

    - Le migrazioni africane
    -
    La Francia come paese storico d’immigrazione
    - L’Italia come nuovo paese d’arrivo per gli africani
    - La migrazione dall’Africa anglofona

    1. Le migrazioni africane

      Al pari dell’emigrazione maghrebina, le emigrazioni africane si inseriscono nell'ambito coloniale nella misura in cui i legami intercorsi nel passato tra i paesi di partenza e le loro madrepatrie permangono ancora stretti. Gli accordi politici intervenuti dopo le indipendenze tendono a rafforzare questi legami grazie a convenzioni di assistenza di natura finanziaria, economica e tecnica. Il fattore linguistico, che molti di questi accordi privilegiano (francofonia ecc.), appare come un elemento fondamentale nella scelta delle destinazioni da parte degli emigrati.

      Ogni paese europeo sembra così reclutare immigrati in prevalenza tra quelli del proprio vecchio impero coloniale, anche quando i legami con quest'ultimo sono stati di breve durata, come il caso dei legami tra i paesi del Corno d'Africa e l'Italia.

      I fattori di repulsione creano legioni di emigranti nei paesi africani del sud del Sahara, diversi dei quali eppure dispongono di considerevoli risorse naturali (energetiche, minerarie, forestali, alieutiche…).

      La frequenza della siccità nella zona saheliana e nel Corno d'Africa, ma anche nell'Africa australe, la povertà assoluta di buona parte della popolazione, la proliferazione di malattie gravi, la frequenza dei conflitti interetnici e delle guerre, l'instabilità politica endemica, la generalizzazione di regimi dittatoriali che si caratterizzano per la repressione, il terrore e la dilapidazione delle risorse pubbliche… mantengono ovunque un desiderio se non un bisogno pressante di andare altrove. Così, l’Africa Nera, continente dei profughi, conosce anche un'emigrazione considerevole verso l'Europa.

    2. La Francia come paese storico d’immigrazione

      Il paese di destinazione che assorbe il maggior numero di emigrati africani del sud del Sahara è la Francia. Questo esprime, da un lato, l'importanza dell'impero coloniale francese che si estendeva su buona parte dell'Africa occidentale e centrale e, dall'altro, la situazione socio-economica e politica estremamente precaria di questa regione. Nel 1987, si stimava il numero degli immigrati africani in Francia in 175.000, cifra destinata a superare i 235.000 nel 1990. Questa immigrazione proveniente soprattutto dalla regione saheliana, comprende una buona parte di clandestini.

      Circa i nove decimi di questi emigrati africani verso la Francia proviene da paesi francofoni, vecchie colonie francesi o belghe. I Senegalesi sono circa un quinto, con più di 45.000 individui. Va ricordata, a questo proposito, l'importanza della filiera marabutica dei mourids che, controllando la produzione delle arachidi in Senegal, organizza il passaggio degli individui in Europa, e li integra nella rete di vendita dei ninnoli e degli articoli di "artigianato africano", le cui bancarelle sono disseminate negli atri delle stazioni, nelle grandi piazze, nei luoghi turistici o nelle gallerie delle metropolitane delle grandi città.

      Anche la presenza di immigrati provenienti dal Mali è considerevole in Francia, dove il loro numero raggiungeva i 35.000 nel 1990 (quasi il 15% degli Africani sub-sahariani), seguito da quelli provenienti dallo Zaire, con 22.500, dai Camerunensi con più di 19.000 individui, dagli immigrati della Costa d'Avorio (17.000) e da quelli del Congo (12.000).

      Se l'emigrazione proveniente dall'Africa Nera, detta francofona, si dirige principalmente verso la Francia, essa intraprende anche, sempre più, il cammino verso altri paesi europei. Questo è il caso degli emigrati dello Zaire il cui numero in Belgio raggiungeva i 12.000 nel 1991 (di cui il 46% donne), tra cui molti richiedenti asilo e rifugiati politici.

    3. L’Italia come nuovo paese d’arrivo per gli africani

      Ma è l'Italia che pare diventare, sempre più in questi ultimi anni, la terra prediletta degli emigrati africani, sia dell'Africa del Nord sia dell'Africa Nera. Provenienti da ogni parte, se ne sono contati, a fine aprile 1992, circa 100.000 individui secondo le statistiche del Ministero dell'Interno italiano.

      I Senegalesi, in rapido aumento, costituiscono, con 28.000 persone circa, il quarto gruppo di immigrati provenienti dal Sud, dopo i Marocchini, i Tunisini e i Filippini. Gli emigrati provenienti dai paesi del Golfo di Guinea sono anche molto numerosi, in particolare quelli provenienti dal Ghana (circa 13.000), i Nigeriani (oltre 6.400), quelli che arrivano dalla Costa d'Avorio e quelli provenienti dal Niger (circa 1.600). Gli emigrati del Ghana sono anche molto numerosi in Germania dove superano i 15.000. Flussi simili, provenienti dall'Africa Occidentale si dirigono sempre più in Spagna, imboccando la via marocchina. La comunità malgascia è anche molto numerosa in Francia, la vecchia madrepatria, dove il numero dei suoi individui si avvicinava a 9.000 nel 1990.

      Dall'altro lato del continente, il Corno d'Africa, già colpito da calamità naturali ripetute (siccità in particolare), ma devastato soprattutto a causa di conflitti etnici imputabili a guerre civili interminabili, è divenuto una terra di repulsione e di esilio verso tutte le direzioni.

      Ma per ragioni storiche gli emigrati di queste zone che raggiungono l’Europa, si dirigono in preferenza in Italia dove si sono contati, nell'aprile del 1992, circa 12.000 Somali e altrettanti Eritrei e Etiopi. Se ne trovano anche qualche migliaio in Scandinavia, in particolare in Svezia, soprattutto con lo statuto di rifugiati, ma anche in Germania (circa 16.000 nel 1990).

    4. La migrazione dall’Africa anglofona

    L'Africa anglofona dell'ovest, dell'est e del sud del continente conta un numero considerevole di emigrati verso il Regno Unito dove si recano nell'ambito del Commonwealth. Anche là, la quota di rifugiati politici è elevata.

    Verso Francia, Italia e Spagna, si dirigono anche parecchi emigrati di Capo Verde. Ma da questo paese gli emigrati si dirigono principalmente verso il Portogallo, antica madrepatria. Sofferente di una estrema povertà e di sovrappopolamento, Capo Verde vede i suoi emigrati dirigersi verso Stati Uniti ed Europa. I primi emigrati, sistemati nel paese, aiutano i loro parenti ed amici a fare lo stesso. Molti Capoverdiani hanno seguito i loro "patron" portoghesi tornati in Portogallo o altrove in Europa Occidentale. Un’emigrazione, in buona parte clandestina, esercita attività precarie. Si può stimare che ogni famiglia capoverdiana conti almeno un emigrato tra le sue fila. Essi erano 29.000 nel solo Portogallo nel 1990.

    Il Portogallo riceve anche contingenti notevoli di emigrati provenienti dall'Angola, dal Mozambico e dalla Guinea Bissau, reclutati da vecchi coloni che hanno vissuto in questi paesi, principalmente in cerca di occupazione nell'agricoltura o nel settore informale turistico.

    Bisogna inoltre ricordare l'emigrazione comoriana in Francia in ragione dei legami esistenti sia con l'isola di Mayotte sia con le altre isole dell'arcipelago.

    Più importante è l'emigrazione dalle isole Mauritius verso la Gran Bretagna. Sovrappopolata da parecchio tempo (225 abitanti/Km2 fin dal 1945), avendo mantenuto un tasso di natalità elevato e disponendo di risorse molto limitate, l'isola Maurice, da terra di accoglienza si è trasformata, durante gli anni 50, in terra di emigrazione. Le motivazioni e le destinazioni differiscono a seconda dei gruppi etnici, religiosi, culturali o politici. I Creoli sono attratti dalla Francia, così come i Sino-Mauriziani lo sono più dalla Gran Bretagna e dall'America del Nord, mentre i musulmani si sono diretti sia in Francia sia in Gran Bretagna. Rare sono le famiglie mauriziane prive di emigrati.


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