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Inserto 25 : Paesi del mondo - TANZANIA
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Recommend  Message 1 of 10 in Discussion 
From: MSN Nickname¤Ċąгlø¤  (Original Message)Sent: 2/27/2003 11:50 AM
T A N Z A N I A


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Recommend  Message 2 of 10 in Discussion 
From: MSN NicknameGrillo¤ParlanteSent: 2/27/2003 4:21 PM
bandiera Repubblica Unita di Tanzania
Jamhuri ya Mwungano wa Tanzania

mappa
Superficie: 943.049 Km²
Abitanti: 36.232.000 (stime 2001)
Densità: 38 ab/Km²

Forma di governo: Repubblica federale presidenziale
Capitale: Dar es Salaam (1.747.000 ab.)
Altre cittĂ : Mwanza 250.000 ab., Dodoma 200.000 ab.
Gruppi etnici: Nyamwezi e Sukuma 21%, Swahili 9%, Hehe e Bena 7%, Makonde 6%
Paesi confinanti: Kenya e Uganda a NORD, Ruanda, Burundi e Repubblica Democratica del Congo a OVEST, Zambia, Malawi e Mozambico a SUD

Monti principali: Kilimangiaro 5895 m
Fiumi principali: Rovuma 800 Km (tratto tanzaniano, totale 1000 Km)
Laghi principali: Lago Vittoria 35.000 Km² (parte tanzaniana, totale 68.100 Km²), Lago Tanganica 14.000 Km² (parte tanzaniana, totale 32.893 Km²), Lago Rukwa 3700 Km², Lago Eyasi 1200 Km²
Isole principali: Zanzibar 1660 Km², Pemba 984 Km²
Clima: Tropicale

Lingua: Swahili, Inglese (entrambe ufficiali)
Religione: Musulmana 33%, Cristiana 33%, Animista 33%
Moneta: Scellino della Tanzania

Indirizzi Utili: Tanzania Tourist Board In Inglese

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Recommend  Message 3 of 10 in Discussion 
From: MSN NicknameMiraggi©Sent: 2/28/2003 6:12 PM
 

http://www.kirikou.com/tanzania/tanzania.htm

Tanzania August 2002

SERENGETI 1 SERENGETI 2 SERENGETI LANDSCAPE SERENGETI BIRDS NGORONGORO 1
NGORONGORO 2 LAKE MANYARA 1 LAKE MANYARA 2 TARANGIRE 1 TARANGIRE 2
"TOURIST" MAASAI VILLAGE TANZANIA MIX ZANZIBAR 1 ZANZIBAR 2 ZANZIBARiS

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DHOW GALLERY IN  TUTTI FRUTTI

LIONS GALLERY IN  TUTTI FRUTTI

   

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Recommend  Message 4 of 10 in Discussion 
From: MSN NicknameMiraggi©Sent: 2/28/2003 6:19 PM

http://gigiordan.altervista.org/tanzania/index.php

 

 


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Recommend  Message 5 of 10 in Discussion 
From: MSN NicknameMiraggi©

 

http://gigiordan.altervista.org/tanzania/itinerario.htm

Sent: 2/28/2003 6:24 PM

I pi? parchi situati nel nord della Tanzania possono essere visitati in circa una settimana di safari a bordo di fuoristrada appositamente attrezzati per una comoda visione dell'ambiente esterno e per potere fotografare al meglio gli animali. Assolutamente vietato scendere senza espressa autorizzazione della guida che accompagna i turisti.
Si arriva al Kilimajaro International Airport di Arusha, piccola cittadina posta a circa 1500 metri ai piedi del monte Meru e punto di partenza per le escursioni verso i grandi parchi del nord. Arusha non offre molto al turista.
Ma č ±ui che si incomincia ad assaporare l'atmosfera africana. Passeggiando lungo le strade e visitando il mercatino ricco di frutta ed oggetti di artigianato si ha un primo approccio con le
etnie locali ed in particolare con le altere donne Masai nei loro costumi tradizionali.

Proseguendo il safari ora si scende verso il Serengeti, "la grande pianura", un mare di erba che viene interrotto solo di tanto in tanto dai Kopje, grandi massi che emergono dalla savana.
Su alcuni di questi rilievi sono stati costruiti dei lodges assai confortevoli in cui pernottare e da cui č °ossibile osservare gli animali al tramonto.
Questo č ©l territorio degli
uomini Masai che qui vivono nei loro caratteristici villaggi a pianta circolare e che non sempre sembrano gradire le attenzioni dei turisti.
Alti, con lineamenti alteri, armati delle tradizionali lance che oggi usano solo pi? difendersi da eventuali attacchi di animali, vivono di pastoriza dedicandosi unicamente alla cura del bestiame. Le donne svolgono i lavori pi?i e faticosi: portano collane ed orecchini splendidamente colorati e sovente hanno il cranio completamente rasato.

Lasciata la cittŕ łi prende la strada asfaltata che va in direzione di Dodoma, l'attuale capitale ufficiale della Tanzania.
Dopo circa 100 km. si raggiunge il
Tarangire National Park.
Meno spettacolare degli altri parchi che si visiteranno in seguito, il Tarangire lascia un ottimo ricordo poichč ˛appresenta il primo contatto con la natura selvaggia di questi luoghi. Abbandonando il Tarangire si ritorna verso Arusha per poi deviare in direzione del parco del Serengeti.

   Itinerario consigliato

Lasciato il Serengeti si ripercorre la polverosa pista al contrario, in direzione del lago Manyara.
Consiglio vivamente di visitare il parco che sorge lungo le sue sponde poichč ¨ uno splendido esempio di ambiente misto fra savana e foresta tropicale, interrotto da stupende ed improvvise radure in cui vivono numerosi animali.
Si rientra infine all'areoporto di Arusha per eventualmente proseguire con un soggiorno marino nell'isola di Zanzibar che

La strada asfaltata che da qui in poi si trasforma in terra battuta, costeggia il lago Manyara.
Attorno al lago c'č µn altro parco, piccolo, ma considerato un vero gioiello della natura che visiteremo al rientro dal Serengeti, il parco pi?to e ricco di animali di tutta la Tanzania, territorio preferito dalle grandi mandrie di gnu e zebre. Il viaggio č ¬ungo e la strada č ˇbbastanza sconnessa e molto polverosa.
Prima di entrare nel Serengeti la strada sale per raggiungere il bordo del cratere di
Ngorongoro a circa 2000 metri di altezza, uno degli spettacoli pi?aordinari che la natura possa offrire. In questo grande buco dal diametro di 17 chilometri vivono in perfetto equilibrio una gran quantitŕ ¤i animali di specie diverse: leoni, ghepardi, gnu, zebre, rinoceronti, elefanti, fenicotteri ed altri ancora.

si pu򠲡ggiungere direttamente dall'areoporto di Arusha tramite voli privati.
Altrimenti con Air Tanzania si pu򠶯lare sulla costa a Dar Es Salaam la capitale ufficiale della Tanzania fino al 1973 e da qui traghettare sull'isola con una nave.
Anche in questo caso consiglio a chi mi legge di non perdere l'occasione di visitare l'isola, grande produttrice di chiodi di garofano, spezie e caff謠che ha mantenuta intatta l'atmosfera dei tempi passati.
Il mare č ˘ello e pulito, ma purtroppo le forti escursioni delle maree spesso costringono a lunghe passeggiate per raggiungere le acque profonde.
Non c'č µna barriera corallina vicina: gli appassionati di immersioni subacquee devono uscire con barche a noleggio per raggiungere la barriera distante che non č ­ai affiorante.


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Recommend  Message 6 of 10 in Discussion 
From: MSN Nickname¤Nuvola¤Sent: 3/11/2003 9:58 AM
 

http://www.voyagertraveller.com/racconta/africa/parchi_tanzania1.htm

Karibuni in Tanzania:

la costa e i parchi naturali (2)

Fiume africanoAfrica terra dal Sole di un rosso corallo e dalla notte di polvere di diamanti...

A malincuore lasciamo L'isola delle spezie, le sue spiagge bianchissime, l'accoglienza del Bububu, di Omar e della sua gente. Ora ci aspettta un viaggio tutto sommato breve ma con una caratteristica comune negli spostamenti africani: l'incertezza! Come è nostro uso adottiamo la formazione di viaggio a "Tesuggine romana", ovvero i ragazzi all'esterno per protezione di donne e bagagli. Provatela si è infatti dimostrata efficace nell'evitare facchini, tassisti, tour operator alternativi e venditori di noccioline. Ora la nostra meta è Bagomoyo chi in swaili significa"qui lascio il mio cuore".Più che in Africa ci sembrava di essere su un fiume del sud-est asiatico...

Karibuni in Bagomoyo

Dama africanaBagomoyo, non molto conosciuta sulle mete turistiche è probabile che in un prossimo futuro diventi un altro punto di partenza per la scoperta del Continente Nero. E' infatti collegata alla Capitale Dar es Salaam trammite un'autostrada in fase di costruzione ed è facile che presto avrà anche un aereoporto per i voli interni. Qui a Bagomoyo venivano imbarcati gli schiavi per essere poi trasferiti nell'isola di Zanzibar. Partita a dama africana con i locali a Bagomoyo. naturalmene abbiamo perso!

Il Livinghstone Club.

Masai!Arriviamo al Livingstone dopo "solo" cinque ore e mezza di viaggio, il tempo per gli spostamenti in africa è indefinibile. Sara tuttavia solo una passeggiata rispetto a quello che ci aspetterà in futuro. Il villaggio è gestito da italiani, è molto bello con piscina e vari bungalows tutti veramente belli. La pulizia e ottima e anche il servizio. Il ristorante è come stare a casa, la cucina è italiana ed è otttima. Il club offre per chi ha intenzione di andare alla scoperta dei dintorni un servizio barca, surf, campo di pallavolo, diving, oppure di scoprire la foresta in jeep. E' situato sul mare da dove si possono amirare fantastiche albe. Una volta al giorno la bassa marea fa indietreggiare il mare per un centinaio di metri , lasciando a nudo il fondale. Tra neri ricci, granchi dai colori incandesenti, paguri azzurri, e stelle marine si puo decidere se fare una gita a piedi fino alla bariera esterna oppure avventurarsi nella vicina foresta di mangrovie. Portatevi però le ciabatte.Sulla strada per i grandi parchi è facile incontrare i Masai, popolo pastore e guerriero, che con i loro mantelli rossi e le lance punteggiano l'orizzonte...

Bagomoyo :"Qui lascio il cuore"

Il paese di Bagomoyo non è molto grande e i "bianchi" che circolano liberamente sono una rarità. Vi consigliamo di farvi accompagnare da qualcuno del posto. A Bagomoyo si può visitare la vacchia fortezza tedesca, il museo della cittadina, la missione cristiana, la chiesetta dove l'esploratore Livinghstone sbarcò e la bellissima scuola d'arte. Effettivamente una delle più grandi e più belle di tutta l'Africa. Si tratta di una struttura vicino al mare, che confina con un piccolo cimitero di guerra, per essere più esatti della Prima Guerra Mondiale. Il cimitero ha vista sul mare e da una strana sensazione vedere incisi sulle lapidi i nomi in tedesco così lontano da casa. E' strano ma ha un certo alone di romanticismo, vestigia dimenticate di un'epoca passata. Li vicino c'è la scuola d'arte. Quello che colpisce sono la quantità di statue scolpite sparse sul terreno, come se fosse stata la stessa terra a generarle. Se siete fortunati avrete la possibilità di vedere uno spettacolo tribale. Sulla via del ritorno consigliamo una visita al centro del paese per vedere come vivono realmente gli abitanti. Rende molto più aperta la mente. Il paese potrebbe in futuro diventare una grossa meta turistica, sopratutto se si cercasse di restaurare la zona coloniale e si costruisse un piccolo aereoporto.

Risalendo il fiume

Una gita da non perdere è quella a bordo di un battelo per risalire un fiume vicino a Bagomoyo.Attraversando con una lancia la foresta di mangrovie e risalendo la corrente si va in cerca di uccelli e di ippopotami. Sembra una scena trattta da Apocalipse Now, le palme e la ricca vegerazione che si gettano nel corso d'acqua, le scimmie sulle rive, gli aironi che sembrano danzare e le aquile marine che dall'alto controllano la loro zona di caccia. Noi con il binoco andiamo a caccia di ippopotami. L'ippopotamo è però astuto quando lo vediamo a distanza si immerge e cerca di sfuggirci. Spegnamo i motori della lancia e ascoltiamo, è un silenzio troppo bello! Lo rivediamo ancora per un attimo prima che scompaia nelle acque limacciose. Al ritorno facciamo pausa su una spiaggetta aspettando che la marea si alzi per uscire dalla bocca fiume. Nell'attesa, mentre il nervosismo cresce, causato anche dal tempo che varia contiunamente, conosciamo dei locali e li stupiamo con le meraviglie della tecnologia dei paesi industrializzati: una telecamera digitale. E' comunque incredibile di come basti poco per vivere senza pensieri. Rientriamo verso il Livingstone Club con il mare che non è certo dei più tranquilli, ma poi arriviamo a casa. Un'altra gita da non perdere è verso la striscia di sabbia bianca in mezzo al mare, ma le brutte condizioni del tempo non ci hanno dato la possibilità di farla. Sarà per la prossima volta. L'entrata al Parco Naturale del Tarangire, con tanto di guardie armate di mitra, contro i cacciatori di elefanti.

Verso il cuore del Continente Nero

TarangireDecidiamo di anticipare la partenza, un po' per il cattivo tempo, un po' perchè effettivamente della zona abbiamo visto quasi tutto, un po' perchè dieci teste ragionano tutte in modo diverso.

Vogliamo andare nei parchi del Nord, il safari è giusto l'esperienza che ci manca in questo viaggio. Fare un Safari è un po' il sogno di tutti quelli che visitano l'Africa: vedere animali e coglierli nel loro ambiente naturale. Dopo svariate telefonate alla fantomatica "Prestige Tours & Safari's" decidiamo di partire il 31 agosto. Non abbiamo la minima idea dell'avventua che stiamo per affrontare. La meta è il parco del Tarangire e quello del cratere Ngorongoro. Il safari comprende due giorni effettivi con sistemazione in lodge, servizio di pranzo gestito dal cuoco personale e due giorni di viaggio via Arusha. Tutto ad un costo di 80 dollari al giorno di safari a testa(!?). Ci accordiamo e partiamo. All'interno del Parco l'orizzonte si perde di vista, spazi incredibili.

Viaggio allucinante

GiraffaIl trasferimento ad Arusha in pulman comincia subito male: Arriviamo alla stazione dei bus di Dar e subito un nugolo di persone circondano il furgoncino. Ubungo è il caos in terra, immaginate centinaia di viaggiatori e decine di autobus, venditori di ogni genere, automobili, bancarelle grida , spintoni, urli. Quello che si apre innanzie è veramente la confusione resa tangibile. L'agitazione intorno al nostro furgoncino è tale che gli stessi organizzatori prendono paura. Noi stessi capiamo dalle facce che ci guardano e gridano che qualcona non va per il verso giusto. Rimaniamo quindi a bordo fino a quando ci spostiamo alla partenza dei bus. Qui riusciamo a prendere l'ultimo bus disponibile appena in tempo, anzi al volo. Saliamo con i nostri zainetti su una coriera stracolma di gente di colore. Quando ci vedono salire si legge in faccia lo stupore della gente. Penseranno chissà cosa ci fanno 10 "busungo" qui. Riusciamo a fatica a sederci ai nostri posti, sparsi qui e la, facendo anche scendere alcune persone. Da ora in poi comincia il nostro viaggio allucinante, seduti in strette posizioni, senza la possibilità di muoverci. Il bus è vecchio quanto il Mondo ed è tenuto in pessimo stato. I sedili sono sporchi e l'odore è nauseabondo, temiamo per i bagagli e ci sono anche le pulci. Non immagianiamo però che il viaggio durerà ben 10 ore. Ben 700 chilometri verso il cuore dell'Africa, a tutta velocità, lungo strade provinciali. E' sicuramente un'esperienza unica, bella e nello stesso tempo devastante. Dopo un'ora di viaggio l'atmosfera si rilassa, più per sfinimento che per altro. Diventiamo parte del luogo e cominciamo anche a dialogare con i locali. Viaggiano con noi dottori, ingegneri, studenti , mamme con i bambini, forse dovremmo fare come loro: Hakuna Matata.Uno degli abitanti del parco: un'elegante e curiosa giraffa!

Aruscha

Il game del SafariArriviamo ad Aruscha a notte inoltrata, durante il viaggio ci siamo goduti un tramonto veramente mozzafiato, abbiamo visto un paese incredibile, dal deserto alla savana, dalle pianure alle alte montagne. La temperatura è fresca, anzi quasi fredda. Scendiamo a fatica dal bus dopo 10 ore di immobilità forzata, le gambe fanno fatica a muoversi. La città sembra uscita da un libro di paura, pochissima la gente in giro, le automobili distrutte e i falò accesi creano ombre spettrali. Meno male che doveva essere la svizzera dell'Africa! Arriviamo in albergo e ci scegliamo le stanze. Il City Inn non è male ma purtroppo Fabio e Mirko cominciano subito il safari, nella loro stanza. Appena spegni la luce decine di scarafaggi escono in cerca di cibo. Si dorme quindi a luce accesa. Finisce cosi una giornata d'avventura da Zanzibar al cuore dell'Africa, non si fatica a prendere sonno.A bordo di jeep alla scoperta del Tarangire

 continua......


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Recommend  Message 7 of 10 in Discussion 
From: MSN Nickname¤Nuvola¤Sent: 3/11/2003 9:59 AM
il Tarangire ed il Ngorongoro

Elefanti giocosiLa prima parte del racconto

Per andare alla scoperta dei Parchi africani non occorre essere degli esploratori, basta sapersi adattare alle condizioni del luogo, tenere gli occhi aperti e le mani a posto. No non è una battuta, bisogna avere un certo spirito di adattamento ma sopratutto seguire quello che indicano le guide. Occorre poi sapere che sarà una vacanza piuttosto dura e faticosa ma che darà alla fine ottime soddisfazioni.
Ehi tu che hai da fotografare?

ElefantiSafari nei parchi: Tarangire e Ngorongoro

 

Elefanti in lontanaza, mentre si fanno il bagno...

 

La mattina siamo pronti per il grande evento: il safari. apoca distanza dall'albergo ci aspettano le nostre guide con i nostri mezzi: una jepp e un minibus. La nostra guida si chiama Masawi. SimbaSulla jeep vengono poi caricate le provviste, le tende e i sacchi a pelo.I sacchi a pelo? Manon dovevamo dormire in un lodge? Altra cosa da tenere presente in Africa: le cose non sono mai come quelle che ti vengono dette! Pazienza. Partiamo e poco dopo raggiungiamo la nostra meta.

Simba, anche se in questo caso è una leonessa.

 

Il Tarangire

Il primo safari che affrontiamo è quello del Tarangire. Si accede al parco da un'entrata sorvegliata da soldati armati. nel parco risiedono elefanti, impala, gazzelle, gnu, giraffe, zebre, scimmie, babbuini, leopardi e moltissime specie di uccelli.

Fiume africanoQuello che colpisce subito è comunque la bellezza e la maestosità dei Baobab. Ve ne sono moltissimi, tutti enormi. E all'ombra di uno di questi vediamo il primo elefante. E' uno spettacolo incredibile, affacinante, emozionante.Vedere uno di questi grandi animali nel loro ambiente da un'emozione unica e difficile da spiegare. Il palcoscenico di questo spettacolo della natura è una sterminata savana, dalle colorazioni giallo oro punteggiata da alberi immensi. Anche una giraffa si incuriosice al nostro passaggio e si avicina, tutti le scattano una fotografia. Ha una grazia nei movimenti veramente leggera. Oltre a leoni, zebre ed elefanti potete vedere branchi di iene nella loro sgraziata corsa.

BufaliArriviamo attraverso il percorso segnalato ad una grande terrazza su una vallata dove scorre un torrentello. Dall'alto vediamo tantissimi animali che bevono: zebre in branchi, giraffe e tanissime famiglie di elefanti. Dopo questa visione ci avviciniamo agli animali in libertĂ . Le zebre ci passano tanto vicino da sentire il loro odore pungente. Proseguendo il nostro percorso scopriamo un gruppo di elefanti che giocano in acqua. I piccoli corrono avanti e indietro spruzzandosi con le loro proboscidi, mentre gli adulti cercano di disfarsi dei parassiti copendosi di terra. I barriti degli animali sono veramente potenti. Poco piĂą in lĂ  gruppetti di gazzelle saltano a destra e a sinistra, mentre gli gnu sonnecchiano al sole. Bufali nella nebbia...

Panorama cratereVerso il tardo pomeriggio poi usciamo dal parco e ci dirigiamo verso il nostro campeggio. Ci aspetta una notte in tenda, altro che lodge, ma in fondo un'avventura deve proprio essere così. Durante il percorso il paesaggio cambia nuovamente: dalla savana al deserto roccioso inframezzato da alti termitai e da villaggi Masai. I Masai sono un popolo fiero di guerieri e ora pastori. Si riconoscono subito perchè indossano una tunica rossa ed hanno sempre la lancia. Al passaggio della nostra spedizione ci salutano saltellando. La pista poi si addentre nelle montagne, li ci attende il campeggio per il meritato riposo. arriviamo quando è già buio e c'è appena il tempo di frsi una doccia per togliersi la polvere di dosso e poi tutti a pranzo. il cuoco del gruppo ci fa una minestra di verdura con del riso. Non ci poniamo molte domande su cosa ci sitia propinando, il sapore è buono e la fame non manca. Poi tutti a nanna che domani si parte presto. Il cratere Ngorngoro

Il cratere Ngorongoro

IppopotamiSveglia verso le quattro, colazione rapidae poi via. Fa freddo e tutto il campeggio è in fermento. Saliamo sul nostro minibus e sulla jeep e ci dirigiamo verso l'altro parco: Ngorongoro. Si sale fino a 2400 metri avvolti nella nebbia. Sembra quasi un paesaggio alpino. Poi si entra nel parco e si scende dentro un cratere vulcanico del diametro di 30 chilometri. Qui vi sono moltissime specie di animali che vivono indisturbate e protette dalle alte e ripide montagne. Questa volta i primi animali che scorgiamo sono dei bufali immersi nella nebbia. All'interno del parco vi è un grande lago salato dove i fenicotteri rosa vivono, capita spesso di incrociare immense mandrie di bufali in continuo movimento. Migrano anche zebre e i gnu. Fiume africanoCon un cannocchile scorgiamo anche un branco di iene. Si avvicinano ai nostri mezzi ma non sono pericolose, fanno solo un poco schifo, sono belle ma nello stesso tempo veramente brutte. In lontananza Masawi scorge un branco di leonesse che hanno appena cacciato. E' uno spettacolo che toglie il fiato vedere cibarsi degli animali selvaggi. Ma lo spettacolo non si ferma. Poco dopo troviamo alcune leonesse dormicchiare vicino ad un cordo d'acqua. Probabilmente hanno appena mangiato e ora si godono la siesta. Ci avviciniamo quasi da poterle toccare, ma siamo ben consci che sono animali selvaggi e quindi stiamo attenti.Scopriamo poi in una pozza alcuni ippopotami che fanno il bagno. Sopra di noi invece volteggiano grossi avvoltoi. Ippopotami, Masai e termitaio

,,,,,continua.........

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Recommend  Message 8 of 10 in Discussion 
From: MSN Nickname¤Nuvola¤Sent: 3/11/2003 10:10 AM
Bufali nel Parco Panorama all'interno del Parco. Qui gli gnĂą e i bufali si godono la pace.

Safari nei parchi: Tarangire e Ngorongoro

Proseguiamo il nostro safari ed arriviamo ad un grosso albero e ad un piccolo lago. Qui si ritrovano tutte le guide per pranzare al sIl volo del falcoacco. Si può così scendere a piedi. La guida ci avverte però di non pranzare in piedi e quando gli chiediamo spiegazione ci fa segno di guardare in alto. Sopra di noi volteggiano moltisimi falchi. Ci sediamo e mangiamo il nostro pranzo con gli occhi al cielo. Marco getta per prova un pezzetto di carne e in un lampo un falco lo piglia e scappa. Il falco sospeso nel cielo controlla tutto quello che accade a terra.

Fiume africanoProseguiamo in cerca di Simba il leone, ma scopriamo solo tracce del suo passaggio: carcasse di animali morti e ossa sparse sul terreno. Il re della foresta non si fa vedere ma è stato sicuramente qui. Prima di intraprendere il viaggio di ritorno verso Arusha ci fermiamo ancora un attimo in una piccola oasi dagli alberi d' oro. Qui un gruppetto di scimmie staziona e si avvicina ai turisti. Una sale persino sulla jeep per rubare un pacchetto di biscotti. Nel Ngorongoro i leoni ci sono e sopraturro si vedono i resti che si lasciano dietro.

KilimanjiaroLasciamo così Ngorongoro e ci dirigiamo in cittĂ . Dopo cento chilometri arriviamo in albergo e qui ci attende un'atra esperienza incredibile. Tuttavia la stanchezza è veramente tanta e dopo aver fatto una doccia fredda, cenato con un piatto a base di carne d'impala, andiamo a dormire al Meru West Inn,  10$ la doppia (abdul_mhoammed@hotmail.com). Domani si parte per il ritorno a Dar Es Salaam, partenza alle cinque e 700 chilometri di coriera. Una passeggiata. Il vulcano ghiacciato: il Kilimanjiaro

Alba africanaMentre ci godiamo un viaggio ad elevate emozioni, alla media dei 120 orari con un autobus di linea su strade strette e tortuose, abbiamo la possibilitĂ  di ammirare ancora una volta questo camaleontico paese. I colori cambiano in continuazione: dal giallo, al rosso, al verde. Sfioriamo la montagna d'Africa il kilimanjiaro, con la sua vetta bianca di neve.Gli immensi Baobab ci accompagnano sul cammino. In agenzia torniamo a riprendere gli zaini, lasciati in custodia e dopo aver chiarito che non siamo proprio allocchi cerchiamo di tirare ancora sul prezzo. Dopotutto ci avevano promesso un trattamento leggermente diverso. La discussione dura almeno un'ora e alla fine per appianare le divergenze, ci viene promessa una cena per tutti in una bella localitĂ : accettiamo.Una vacanza carica di colori. Alba africana

Gendayeka spiaggia solitaria e mare ad un passo dalla metropoli

Il villaggioDecidiamo di attendere il volo di ritorno in competo relax, in una localitĂ  vicina alla cittĂ : Gendayeka. Si tratta di una lunga distesa di sabbia bianca, che si raggiunge attraversando a bordo di un ferry boat la zona del porto. Dopo una quindicina di minuti d' automobile si raggiunge questa bella spiaggia. Cercando sempre di non smentirci saliamo tutti e nove piĂą il proprietario dell'agenzia turistica, la sorella e l'autista a bordo di un pick-up. Come sacchi sul cassone posteriore con tutti gli zaini, raggiungiamo la meta. Pace e tranquillitĂ  al Gendayeka Village.

Gendayeka è un posto solitario, frequentato solo dai locali la domenica o durante le festivitĂ  mussulmane. Qui il mare cambia colore ogni ora, si passa dal verde, al blu, al turchese, al cobalto. La spiaggia si estende per chilometri e chilometri e può capitare di fare lunghe passeggiate prima di incontrare qualcuno. A volte non si incontra che qualche uccello, i pesci o un solitario pescatore. Qui non vi sono alberghi, non vi sono supermercati, non vi è nulla. Solo palme, mare e sole. In passato questo luogo era molto conosciuto, come testimoniano i ruderi che si ergono tra la vegetazione. Poi è stato dimenticato. Ora vi sono solo un campeggio il Kipepeo Campsite (htryland@hotmail.com ) con un fornito bar a gestione europea e il Gendayeka Beach Village (gendayeka@yahoo.com) gestito da locali.Quando si abbassa la marea si scopre un mondo fantastico, ricco di molluschi e conchiglie.

KilimanjiaroIl nostro "residence" è costituito da una decina di bungalows, tutti senza luce, con il tetto in paglia e il bagno fuori. Un vero paradiso. La notte vi è un cielo che sembra cosparso di mille schegge di diamanti. Le camere sono pulite ed accoglienti, tutte con almeno tre grandi letti e con la zanzariera. Quando scende l'oscurità la luce delle lampade a olio rischiara il nostro cammino e le nostre stanze. La brezza del mare e il rumore delle onde sulla battigia ti cullano nelle braccia di Morfeo. Grossi granchi vengono fuori e corrono sulla spiaggia, scappando quando ci si avvicina. La luce dei falò sulla spiaggia tradiscono l'unica presenza umana. Quando il mare si ritira lo spettacolo diventa emozionante. Secche lunghissime e ricche di conchiglie si liberano dalle acque. E' incredibile come un posto talmente bello e solitario sia vicino ad una chiassosa e popolata metropoli.Posto romantico...

 Bassa mareaI tre giorni passano in fretta, e presto arriva il momento di salutare questa magnifica terra. Dopo aver preso il pick-up, il ferry boat, arriviamo all'aereoporto. Qui si fanno le ultime compere, e si riparte verso casa. L'aereo della Emirates fa uno scalo tecnico in Kenya, con atterraggio che ci ha fatto perdere almeno dieci anni a testa. Scalo anche a Dubai, con le sue mille luci, le sue faraoniche piscine e i suioi mega centri commerciali. Poi rotta verso casa, stanchi ma felici di aver scoperto un nuovo paese, con le sue tradizioni e i sui ritmi, chissĂ  dove andremo la prossima volta? Una cosa l'abbiamo imparata tutti: in Africa la certezza non esiste, l'importante è godersi il presente. Il futuro è un'altra storia...Spiagge incantate e solitarie...

Fabio B. & Max S.


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Recommend  Message 9 of 10 in Discussion 
From: MSN Nickname¤Nuvola¤Sent: 3/11/2003 10:12 AM

http://www.voyagertraveller.com/racconta/africa/tanzania1.htm

Karibuni in Tanzania

Avventura in Tanzania.

Non avete presente un tramonto se non lo vedete in Africa, terra in cui il Sole diventa di un rosso corallo e si spegne gettandosi nel mare, un’emozione da provare assolutamente, almeno una volta nella vita.

Tramonto africanoAfrica, terra di mille contraddizioni, terra arida e ricca di foreste, dove uomo e natura si scontrano ogni giorno e ogni giorno convivono, dipendenti l’uno dall’altra. Africa terra bagnata da mari di un azzurro cobalto, dalla terra rossa come il vino, dove la linea dell’orizzonte si fonde con quella del cielo. Africa terra difficile da capire, come la sua gente, terra che ami o che odi, ma che non ti lascia indifferente. L’Africa segna profondamente un viaggiatore, gli entra dentro, lo conquista poco a poco, magari non subito, ma forgia l’animo ed entra nei sogni.Resistete ad un tramonto in terra d'Africa...

Questo è il diario di un’avventura in questa stupenda terra, un viaggio di nove ragazzi: Marco, Massimo, Fabio, Gabriele, Mirko, Marisa, Mara, Maria e Franco, alla scoperta di un paese magnifico. Un viaggio attraverso l’isola di Zanzibar, sbarcando poi a Bagomoyo, per percorrere oltre mille chilometri nel cuore del continente Nero. Un viaggio lungo che divideremo in due parti.

Karibuni in Tanzania

Tramonto sul mangoPartenza al primo pomeriggio dall’aeroporto di Milano Malpensa, in una giornata di fine agosto. Il chek-in  è abbastanza rapido, ma cominciano i problemi quando la hostess ci fa pesare il bagaglio a mano. L’attrezzatura fotografica non è delle piĂą leggere e se non bastasse negli zaini che spediamo a destinazione, non vi è molto spazio. Cerchiamo quindi di inserire almeno un cambio nel bagaglio a mano. Tuttavia tra le bottiglie di sambuca e l'attrezzatura da sub è difficile ridistribuire i pesi. Dopo un po’ di trambusto tutto va a posto. Aspettiamo l’imbarco mangiando un panino e poi finalmente il volo per Dubai negli Emirati Arabi decide di decollare. L’Emirates è una delle migliori compagnie al Mondo e lo dimostra. I posti sono comodi, tutti hanno a disposizione un televisorino a cristalli liquidi, cuscino, copertae cuffie per la musica. Si possono vedere film, documentari, oppure ascoltare moltissime stazioni radio, in tutte le lingue. Ogni posto a sedere dispone di un telefono a carta di credito. Una telefonata costa 2 dollari al minuto, non è molto se pensate che volate a diecimila metri di quota. Qui è difficile trovare una cabina telefonica libera! Giocando con il televisore scopriamo che è possibile vedere sotto e di fronte a noi. L’aereo ha due videocamere poste sotto la pancia e frontalmente. Si può assistere in diretta all’atterraggio o alla partenza da un aeroporto. Il tempo a bordo passa in fretta grazie alle attenzioni delle hostess. Si mangia e si beve bene, dopo 6 ore atterriamo nel nuovo aeroporto di Dubai. Dall'alto la cittĂ  è un'immensa distesa di luci dai mille colori, molto emozionante! Ne siete sicuri?

Qui non si dorme mai. La struttura è veramente nuova e bella. Negozi e Duty Free sono da mille ed una notte ed i prezzi sono veramente interessanti e competitivi. L’aeroporto dispone di molti bar e ristoranti, nonché di un albergo e delle sale per far riposare i viaggiatori. Puliti anche i bagni.

VicoloDopo 7 ore ripartiamo alla volta di Dar Es Salaam, la capitale della Tanzania. A Nairobi in Kenya c’è uno scalo tecnico e l’aereo come per magia si svuota. Arriviamo a destinazione. L’aeroporto di Dar non è dei piĂą moderni e fa caldo. Prima del controllo passaporti (dove controllano in visto d’ingresso) bisogna passare il controllo sanitario. Tutti abbiamo in mano il passaporto sanitario,quello giallo. Il funzionario controlla la data di vaccinazione della febbre gialla, se va tutto bene  passi al controllo doganale. Consiglio: la vaccinazione contro la febbre gialla non è piĂą obbligatoria dal 25 di agosto, non è necessario farla quindi. I bagagli arrivano subito come le persone che si propongono guide. L’area è però abbastanza tranquilla e sicura. Dobbiamo ora prendere il taxi fino al porto, per poi imbarcarci per Zanzibar dove ci aspettano.Passeggiando per i vicoli di Stone Town

Dopo un breve summit decidiamo di affidarci al proprietario di un ufficio turistico che alla “modica” cifra di 35 dollari a testa ci vende il biglietto per l’isola e il passaggio fino al porto. Scopriremo più tardi che il biglietto costa solo 20 dollari e che il resto è tutta una cresta. Tuttavia una fregatura è da mettere in lista, di solito nelle prime 24 ore dall’arrivo. Con un furgoncino pulcioso ci avviamo verso il porto e dopo 15 minuti sbarchiamo.Qui la situazione è moto diversa. Siamo in Africa con l’A maiuscola. Traffico, gente che si accalca, venditori di ogni cosa, dal cibo alle gomme. Tutti hanno qualcosa che potrebbe, secondo loro, esserti utile. Facciamo quadrato, proteggiamo le ragazze e i bagagli: ci imbarchiamo. Il viaggio dura due ore. Le passiamo in coperta, annusando l’aria che sa di mare e salsedine, di gasolio e di sudore.Fortunatamente il sole ci scalda, anche se siamo vicini all’equatore qui le stagioni sono invertite. La stagione è secca, la temperatura è ottima. Mentre navighiamo verso il porto di Stone Town ci godiamo il sole che lentamente si avvia verso il tramonto.

Zanzibar: l’isola delle spezie.

ZanzibarStone Town ci accoglie con la sua bianca torre dell’orologio, in stile coloniale, che ora è rosa nella luce del tramonto. Subito respiri la magia di quest’isola, che ha sempre affascinato chiunque la visitasse. Pensando ora a quel tramonto forse un po’ di Mal d’Africa ce lo siamo beccato. Il battello attracca al molo. Anche qui come a Dar Es Salam c’è un sacco di gente che si affanna per accaparrarsi i turisti. Tuttavia noi abbiamo già chi ci aspetta. Scopriamo però che le formalità doganali non sono finite. Zanzibar gode di una certa indipendenza dal continente e bisogna passare nuovamente il controllo passaporti. Finalmente mentre la preghiera della sera si alza dalle moschee saliamo su un “Daladala”, un furgoncino locale, ci dirigiamo verso la nostra destinazione finale, prenotata tramite internet: Bububu Guest House.Il porto di Stone Town con la Wonder House.

Bububu Guest House

DaladalaDevo dire che appena arrivati siamo rimasti un po’ perplessi, complice la stanchezza del viaggio. Più che in Africa sembrava di essere arrivati in Giamaica (!?). Il proprietario Omar si rende subito molto disponibile e ci mette a disposizione il Daladala per i trasferimenti. La città dista 10 chilometri a sud ed il Bububu è vicino alla Fuji Beach. Si tratta di una spiaggia tranquilla, dove vi sono pescatori e dove la bassa marea fa emergere la secca anche per un centinaio di metri.Ve la sentite di fare un giro a bordo?

Al Bububu le camere sono semplici ma spaziose e pulite. Tutte con bagno e doccia calda. I letti hanno la zanzariera. Le finestre non hanno vetri ma la rete contro le zanzare. La sistemazione costa 10 dollari al giorno con la prima colazione. Vi è il servizio di e-mail e la lavanderia. La mattina si è svegliati al tubare dei piccioni che vengono a mangiare nel giardino della casa. Presto ci sentiamo come in una famiglia, chiacchieriamo e giochiamo a scacchi, dividiamo la sambuca e le sigarette. Dovevamo fermarci solo due notti, ne abbiamo passate otto. La spiaggia si può raggiungere anche la notte. Camminando scoprirete che la sabbia è fosforescente e che è popolata da tantissimi granchi. Quando sarete li guardate il cielo. Scoprirete che l’universo è veramente infinito…

Il nord: Nungwi Beach, la spiaggia da mille ed una notte

NungwiPoche spiagge al Mondo sono belle come quelle che ho visto a Nungwi. L’acqua è zaffiro e smeraldo. La sabbia è bianca da abbagliare, fine da sembrare borotalco. Su tutto regna una pace incredibile. La spiaggia di Nungwi è attrezzatissima per i turisti, vi sono hotel, ristoranti e bar direttamente sulla spiaggia. Vi consigliamo di allontanarvi dalla folla, magari scendendo per qualche chilometro verso sud. Scoprirete un vero paradiso. Un consiglio: fatelo quando la marea si abbassa, ma ricordatevi che dopo si rialza!Uno dei mari più belli del mondo!

 NungwiPer muoversi si può anche utilizzare una delle numerose barche di pescatori. Da non perdere i tramonti mozzafiato. La notte quando i generatori si spengono regna il silenzio, rotto solo dal fragore delle onde sulla battigia. Nelle notti senza Luna guardate in cielo e stupitevi delle innumerevoli stelle. Provate a dormire una notte nelle capanne di paglia del Kendwa Rocks. Il villaggio è gestito da una signora tedesca ed è veramente il luogo ideale per chi vuole staccare la spina. Qui si passa tutto il tempo in completo relax. Ah! Non dimenticatevi di portare un bel libro da leggere…Vero?

 

 

.....continua.....


Reply
Recommend  Message 10 of 10 in Discussion 
From: MSN Nickname¤Nuvola¤Sent: 3/11/2003 10:14 AM

Dolphin beachIl sud: Dolphins Beach, a bagno con i delfini.

Navigare alla ricerca di branchi di delfini in amore, per poi gettarsi in acqua e fare il bagno con loro: questo è quello che si può fare se ci si dirige verso sud.

Si tratta della spiaggia dei Mille Delfini, una spiaggia dalla sabbia fine, dove le barche dei pescatori vi porteranno in alto mare per cercarli. I simpatici mammiferi vengono in queste acque per riprodursi ed è molto eccitante gettarsi dalla barca e vederli che nuotano. I delfini passano talmente vicini da poterli toccare. E’ un’esperienza incredibile! La spiaggia offre poi ristorantini e la possibilitĂ  di fare lunghe passeggiate quando la marea si ritira. Anche qui la sabbia è bianchissima e sono moltissime le conchiglie che affiorano quando le acque si ritirano. I colori dell'isola sono: l'azzurro, il verde, e il bianco. Il mare, le foreste e la spiaggia.

Dolphin beachPrendi un Daladala...

La spiaggia si trova a due ore di "Daladala" a sud di Stone Town. Lungo il cammino la cosa che colpisce di più sono i fantastici alberi dell’Africa: Baobab, Manghi, Banani, Palme, Alberi del Pane e tantissime varietà di altre piante, in mille tonalità del verde. Altra cosa che stupisce sono gli occhi dei bambini che mentre passi ti guardano e ti salutano. L’atmosfera che si respira è veramente d’altri tempi. Spiaggie lunghissime per passeggiate romantiche...

Stone Town. La città magica…

Dolphin!Ci vuole un pò per capire come si gira tra i vicoli della città. Le stradine sono tortuose, girano in mille dedali e sembra di andare sempre nella stessa direzione. Un vero labirinto, tra portali antichi, bancarelle e negozi di ogni tipo. Molte persone cercheranno di avvicinarvi: tenete gli occhi aperti! Che ne dite di tuffarvi con i delfini?

Stone Town sembra vecchia quanto il Mondo e forse lo è proprio. La città è un insieme di stili che riportano alla mente il suo passato. E’ un posto che ha un’atmosfera esotica. Magica come il nome Zanzibar.Probabilmente la cosa più bella sono proprio i suoi vicoli, così pieni di vita, di luce, di storia. Molte sono le cose da vedere in città: la casa di Freddie Mercury, mitica voce scomparsa dei Queen, i vari palazzi governativi, il porto e l'antistante mercato. Tra i vicoli scoprirete templi Indù e Moschee:Non perdete il "povero" museo di storia naturale, dove dimora un esemplare di tartaruga gigante.

Vedute di Stone Town
Vicolo Stone Town
Vicolo Stone Town Vicolo Stone Town

Perdersi a Stone Town aiuta a ricercare in se stessi la giusta direzione di come vedere le cose. Belli anche i giardini, a sud del centro. Bella la fortezza araba e l’House Of Wonders, il palazzone dalle grandi colonne bianche, in perfetto stile coloniale che si scorge quando si sbarca, con il grande e fermo orologio. Da non perdere assolutamente un giro per il mercato del porto, soprattutto la sera. Alla luce delle lampade a gas, si può cercare l’oggetto d’artigianato che piace: maschere, lance Masai, scudi, sculture e recipienti in legno. Un bel ricordo può essere il gioco tipico della Tanzania: il “Bao”. Da non dimenticare le spezie: si possono acquistare the, lo zafferano, oli per i massaggi dai mille profumi e tantissime essenze. Bellissimi anche i Batik e le camicie,”kanzu” dai mille colori. Mozzafiato i bauli intarsiati a mano, peccato che siano troppo voluminosi da poter portare a casa. Se amate i quadri qui si può ammirare la pittura “Tinga Tinga”. Nei negozi vicino al porto ci si fa rapire dagli oggetti d’antiquariato: orologi d’epoca, monete coloniali, cannocchiali che ricordano i pirati, lampade navali e bussole d’ottone. Stone Town è una città che trasuda storia.

Prison Island e i Coral Banks.

L'isola che non c'é!Stelle marine e tartarughe, questo e quello che si può vedere a Prison Island. Si tratta di un’isoletta a ovest di Stone Town, raggiungibile in un’ora di barca. Sull’isola vi è una prigione mai utilizzata, che è divenuta un ristorante. Vicino si possono ammirare gli ultimi esemplari di tartarughe giganti. Animali pacifici che in passato sono stati addirittura decimati. Ora vivono in un’area protetta e sorvegliata, si possono comunque toccare. Questi animali divorano le foglie d’insalata con grande appetito ed è un piacere dargli da mangiare. Guardando le tartarughe giganti sembra di fare un salto nel passato. Un tempo, prima che i turisti le scoprissero erano oltre duecento. Ora sono solo poco più di una dozzina.Che sete...Che ne dite di un drink a base di canna da zucchero?

Il mare intorno all’isola pullula di stelle marine, di tutti i colori e d’ogni dimensione. E’ uno spettacolo veramente incredibile. La sottile spiaggia con la bassa marea si allarga e offre alla vista Stone Town.

Tartaruga gigantePrima che la marea cominci a rifluire bisogna fare una puntata all’isola che non c’è: i Coral Banks. Si tratta di banchi sabbiosi che affiorano con il calare del mare. Posti unici, ricchissimi di conchiglie, di coralli e di pesci variopinti. Posare per primi il piede su queste secche ha un effetto di farci tornare bambini. Normalmente si comincia a correre per “l’isola”. E’una sottile striscia bianca immersa nel blu. Infine il ritorno in barca a casa, mentre il sole si tuffa nel mare, rendendolo incandescente.

Clima e distanze

L'isola che non c'é!L’isola di Zanzibar è caratterizzata da una zona piovosa ed una secca. L’ovest è molto verde e ricco di piantagioni, l’est è più secco e soleggiato. Gode di un buon clima gran parte dell’anno e il mare ha una temperatura veramente piacevole.La marea crea isole quando si abbassa.

L'isola ha un'estensione da nord a sud di circa 80 km. Per raggiungerla dalla capitale Dar Es Salaam si puo’ prendere l'aliscafo, oppure un piccolo aereo. Dall'Italia molti Tour Operator organizzano voli charter diretti. Per raggiungerla da Milano ci vogliono poco più di 10 ore di volo. Sul posto non occorrono vaccinazioni, anche se consigliamo la profilassi contro la Malaria.

DhownPurtroppo dobbiamo abbandonare Zanzibar per proseguire il nostro viaggio. Mentre aspettiamo d’imbarcarci sul molo una punta di nostalgia ci stringe, è un’isola veramente bella ed indimenticabile. Tuttavia siamo pronti per una nuova avventura, il continente Nero ci aspetta....Barca di pescatori

 


nostri consigli:

Da non dimenticare: protezione solare elevata, Autan Extreme in confezioni industriali, dopo-sole idratante, cappello, maglione per la sera.

Cambi: conviene portarsi i dollari oppure un’altra valuta forte, come il franco svizzero, il francese, ecc. Il cambio medio è 100 dollari = 45.500 scellini (meglio i pezzi grossi perché il cambio è più favorevole).

Trasporti: contrattate sempre prima il prezzo delle gite.

A Zanzibar si possono comperare con un dollaro un blocchetto di voucher. Si chiamano: Zivoucher, possono farvi risparmiare fino a 200 dollari.

ZiVoucherEvitate di telefonare a casa dall'albergo, se potete, è molto caro e comunque non sempre il collegamento è possibile.A Stone Town vi sono moltissimi posti telefonici a tariffe ribassate (2 $ al minuto). Utilizzate le e-mail entrando in uno dei numerosi cybercafè di Stone Town.

Evitate di girare da soli per i vicoli della città di notte, sono scarsamente illuminati e ci si può perdere.

Non fotografate i poliziotti o chiunque indossi una divisa, eviterete moltissimi problemi.

Evitate di prendere le barche dei pescatori per raggiungere la costa del continente. Sono pericolose. E non toccate gli animali, soprattutto le scimmiette, potrebbero mordervi…



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