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La Maremma (è un sito ahinoi carico di popup pubblicitari..un po' di pazienza per chi vuol visitarlo)
| E' la parte sud ovest della Toscana: terra ricca di storia e di borghi medievali, un tempo zona malarica, a vocazione prevalentemente agricola e mineraria, oggi meta di notevoli flussi turistici. Un luogo che ci consente di godere della sua natura ancora intatta. | |
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Castiglione della Pescaia http://www.girando.it/castiglione/castiglione_della_pescaia.htm Castiglione vanta origini antichissime: le prime tracce di popolamento di questa zona risalgono a circa sessantamila anni fa, mentre il primo insediamento urbano si colloca a Vetulonia, l'antica città che gli Etruschi fondarono nei pressi del lago Prile (oggi scomparso). I Romani fondarono, invece, il villaggio di Salebrone, famoso per il clima mite, il lago pescoso e i dintorni ricchi di selvaggina. Dopo la caduta dell'Impero Romano e le incursioni dei Barbari, nel 962 Castiglione fu ceduta a Pisa da Ottone I° di Sassonia, imperatore di Germania. Pisa ne sfruttò le ricchezze e non si curò dell'insabbiarsi del porto e delle acque del lago Prile che, divenendo stagnanti, furono causa di crescenti epidemie malariche.
| Successivamente passò sotto Firenze e, per 112 anni sotto il Re di Napoli (1447 - 1559). Il 20-1-1559 fu ceduta a Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo I° dei Medici, per 32.162 scudi, divenendo parte integrante del Granducato di Toscana. I Medici, e successivamente i Lorena, iniziarono un'opera di bonifica che proseguì fino alla fine della seconda guerra mondiale. Grande importanza nell'opera di bonifica ebbe il gesuita padre Leonardo Ximenes, ingegnere e matematico che costruì anche la famosa Casa Rossa. La cittadina, situata su una collina prospiciente il mare, offre un panorama di rara bellezza. La parte alta è costituita dalla Rocca Aragonese e dall'antico borgo medievale, i cui edifici, molto ben tenuti, rispecchiano fedelmente la struttura originaria. Interessanti le Chiese della Madonna del Giglio e di San Giovanni Battista, nella quale sono conservate parti delle gambe e delle braccia di S. Giovanni, patrono del paese. Salendo per la ripida stradina che vedete, si arriva ad una porta che dà accesso alla parte antica del paese. Continuando la salita si giunge ad uno slargo, dal quale è possibile ammirare un panorama incantevole. Da qui è possibile vedere: la Diaccia Botrona (ciò che rimane dell'antico lago Prile, ancora oggi l'area umida più importante d'Europa), la Casa Rossa, i ruderi dell'Abbazia di San Pancrazio al Fango, la bella pineta che arriva fino a Grosseto, l'isola d'Elba e, nelle giornate più chiare, anche l'isola del Giglio. Il sabato mattina Castiglione ospita un mercatino dove si può trovare di tutto. In prossimità del porto, prevalentemente turistico, si trovano banchi per la vendita del pesce scaricato dai pescherecci locali. Il prodotto è veramente fresco ed a buon prezzo, per l'acquisto conviene andare la mattina presto. Se poi si ha un pò di pazienza si potranno ascoltare anche i racconti dei pescatori. Nel mese di Agosto è possibile assistere al Palio Marinaro, sfida fra le varie imbarcazioni dei rioni. Nei pressi, meritano una visita i piccoli centri di Buriano, Tirli e Vetulonia. | | |
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http://www.turismaremma.it/ È RISERVATA ED INTRIGANTE, mostra mille volti, limpidi e luminosi, a volte misteriosi e segreti. BELLA DA TOGLIERE IL FIATO | C'è un modo per scoprirne tutta la magia: abbandonarsi ad essa, seguirne le strade verso il mare e le spiagge, oppure verso le dolci colline, le campagne. i piccoli borghi medioevali e i boschi della sua montagna. Ovunque ci sono angoli dove la Maremma si fa riconoscere, ovunque la si può sentire, basta lasciarsi andare... Su uno scoglio ascoltando il ritmo delle onde, guardando lo spettacolo sempre nuovo di un tramonto; aspettando la luce dell'alba; osservadno i colori della natura che si accendono; tra i resti delle antiche civiltà , negli antri dei castelli, sui bastioni delle mura antiche, all'interno delle sue chiese. Ovunque si percepisce il respiro del tempo scandito dalle stagioni, ma che non è scomparso, ma ovunque ha lasciato forti tracce del suo trascorrere. |
| | | La maremma è disseminata di chiese, abbazie, palazzi, monasteri; i popoli del passato hanno lasciato testimonianze archeologiche di grande interesse. Tra i monumenti, risalta la Cattedrale di Massa Marittima, della metà del XII secolo, il più alto esempio di architettura religiosa della provincia, uno dei più importanti della Toscana. Il tempio è dedicato a san Cerbone. Da Massa Marittima, al centro delle Colline Metallifere, un balzo verso sud per ammirare le tombe etrusche della Sirena e Ildebranda, nella necropoli rupestre intorno a Sovana. Verso l'Amiata, per fermarsi a Santa Fiora, nella Pieve dedicata alle Sante Flora e Lucilla, dove sono le famose ceramiche dei fiorentini Andrea e Luca della Robbia. La Maremma è stata ed è terra natale e d'adozione di tanti artisti e scrittori, molti di loro anche contemporanei. Senza lasciare Santa Fiora, si ricorda che qui è nato un importante narratore e poeta, Mario Pratesi, ma anche Ernesto Balducci, illustre teologo e saggista. Di Grosseto era anche Luciano Biancardi, scrittore che, forse meglio di ogni altro, ha saputo descrivere e raccontare "Kansas City", come amava chiamare la sua città d'origine. Carlo Cassola, che con lui ha scritto "I Minatori di maremma", ha vissuto qui per decenni, insegnando e preparandosi ai sucessi letterari che poi l'hanno condotto altrove. Nel rifugio di Roccamare a Castiglione della Pescaia, Italo Calvino ha vissuto e lavorato. Suoi vicini, Fruttero e Lucentini. Niki de Saint Phalle ha realizzato i suoi sogni di scultrice vicino a Capalbio, a Gravicchio è nato un fantastico "Giardino dei Tarocchi", con animali giganteschi e coloratissimi. Mentre a Seggiano, Daniel Spoerri ha costruito il suo Giardino, ospitando ogni anno oltre alle sue opere, sculture di artisti internazionali. | | La terra è un punto di partenza e di arrivo e l'agricoltura è tra le maggiori vocazioni della provincia, con una solida tradizione ed un tessuto di aziende vitale. Ed agricoltura significa, sempre di più, qualità , i cui segreti sono la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse genetiche autoctone e delle produzioni tipiche. Qualità vuol dire riconoscere prodotti che hanno "carattere". I formaggi, le carni fresche e lavorate, i cereali, le castagne e gli ortaggi sono "firmati" dalla zona di origine e da chi ha messo "l'anima". Una zona di grandi vini la nostra. Le Doc sono assegnate a: Il Monteregio di Massa Marittima, il Montecucco, il Sovana, il Capalbio, l'Ansonica Costa Argentario, il Bianco di Pitigliano, il Morellino di Scansano e il Parrina. Di ottimi oli extravergine di oliva (olio dei Colli della Maremma, olio di Seggiano), provenienti dagli olivi che presidiano il territorio. Una solida tradizione di ristorazione fatta di trattorie e grandi ristoranti, permette di rinnovare le conoscenza dei prodotti, attraverso piatti per lo più semplici ed una ricerca che, in questi anni, ha saputo conservare i sapori e al tempo stesso elevare e variare la qualità . | | |
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http://www.turismaremma.it/principale/Totale/file/index_parchi.htm PARCHI | LA MONTAGNA | RISERVA NATURALE MONTE LABBRO | comune di Arcidosso. anno di istituzione: 1998 gestione: provincia di Grosseto il monte labbro (o labro) si trova sul versante sud-ovest del monte amiata. la riserva si estende per oltre 650 ettari. tutto il territorio è di media montagna, con rilievi come il monte omonimo, che raggiunge i 1.190 metri. la vegetazione arborea è scarsa, in alcune zone limitate si trovano cerri, castagni, olmi, noccioli e aceri. e' presente la viola etrusca. numerose le specie faunistiche: il gatto selvatico, la puzzola, la faina, la martora e il tasso. tra i falconiformi è possibile osservare il biancone, il falco pecchiaiolo, la poiana, le albanelle, e il lanario. ai rapaci si aggiungono anche il passero solitario, il codirossone, il culbianco, e il sordone. numerosi sono i rettili: il biacco, la biscia d'acqua, le vipere e le testuggini di hermann. da segnalare, sulla sommità del monte labbro, la presenza di alcuni edifici di importanza storico-culturale, risalenti al movimento giurisdavidico di daniele lazzaretti. | TOP | IL PARCO FAUNISTICO DELL'AMIATA | all'interno della riserva naturale monte labbro esiste, da tempo, il parco faunistico dell'amiata gestito dalla comunità montana. il parco occupa 120 ettari ed è definito, dai tecnici, un "wild park" sul modello tedesco. tra gli ospiti cervi, daini, mufloni ed esemplari di camoscio e capriolo. e' presente anche il lupo appenninico. | TOP | RISERVA NATURALE MONTE PENNA | Comune di Castell'Azzara. gestione: provincia di Grosseto anno di istituzione: 1996 un gruppo di rilievi, alle pendici sud-orientali dell'amiata, costituisce la riserva del monte penna. emerge in altezza il monte civitella (1107 metri). la zona è estremamente interessante dal punto di vista geologico con fenomeni di carsismo e le numerose grotte. significativa anche l'area del monte elmo. nel bosco vicino la fonte, del monte penna, si trovano l'acero campestre, l'acero trilobo, l'acero montano e l'acero obtusatum. vicino all'abitato di selvena vi sono piante di castagno di eccezionali dimensioni. nella riserva vivono uccelli come la poiana, l'allocco e il gufo comune e mammiferi come la volpe l'istrice, il cinghiale, il capriolo, la donnola, la puzzola, la faina, e la martora. infine di grande interesse il popolamento di pipistrelli nelle grotte vicino a Castell'Azzara. | TOP | RISERVA NATURALE ROCCONI | comuni di Roccalbegna e Semproniano. gestione: provincia di Grosseto anno di istituzione:1998 la riserva si estende nell'alta valle dell'albegna con una superficie complessiva di 371 ettari. il territorio è formato da colline con un'altitudine massima che varia da circa 500 metri sul livello del mare nella parte settentrionale ai 200 metri del confine meridionale. alla base di altissime pereti rocciose di calcare massiccio scorrono i fiumi albegna e rigo. le zone boscate sono costituite da aree con prevalenza di roverella e cerro, leccio flora arbustiva e arborea ripariale, in altre aree prevalgono invece oliveti, prati, pascoli, incolti e piccoli seminativi, intercalati da folte siepi di biancospino, rovo, olmo, prugnolo e corniolo. straordinaria è la varietà di orchidee spontanee (25 le specie censite). per la fauna esclusiva è la presenza di rari rapaci diurni come il biancone e il lanario, ed interessante quella di esemplari della tartaruga di hermann e di alcuni rettili come il cervone, il biacco, la biscia d'acqua, la vipera comune e il colubro di riccioli. tra i mammiferi si trova il gatto selvatico, la mortora, il tasso e sporadicamente il lupo e la lontra. la rilevanza faunistica all'interno di rocconi è però soprattutto ornitologica. sono infatti presenti moltissime specie inserite nelle "liste rosse" europee e tutelate dalla convenzione di berna: l'albanella minore, l'assiolo, l'averla capirossa, il falco pecchiaolo, il gufo comune, il martin pescatore, il picchio verde e il merlo acquaiolo. | TOP | RISERVA NATURALE PESCINELLO | Comune di Roccalbegna. gestione: provincia di Grosseto anno di istituzione: 1998 la riserva si trova nell'alta valle dell'albegna, sulla riva sinistra del fiume, a monte dell' abitato di roccalbegna. si estende su una superficie complessiva di 149 ettari con un'area contigua di altri 92. il territorio è collinare, con rilievi, come poggio crivello e poggio cerrino, che hanno altezze medie, superiori agli 800 metri sul livello del mare. pescinello presenta la stessa formazione geologica della riserva di rocconi con calcari vari: rosso ammonitico, calacareniti, a argilliti e diaspri. la flora di questa area è straordinaria, tanto che all'interno della riserva sopravvivono vecchi alberi di dimensioni straordinarie. negli stagni e nelle sorgenti oltre ai comuni tritoni, crestato e italico, si possono trovare due rarità : l'ululone dal ventre giallo e il gambero di fiume. | TOP | RISERVA NATURALE POGGIO ALL'OLMO | Comune di Cinigiano. gestione: provincia di Grosseto anno di istituzione: 1998 insieme alle aree protette di monte labbro e monte penna, al parco faunistico, la riserva di poggio all'olmo, completa il sistema di salvaguardia del territorio amiatino. la superficie (434 ettari) interessa in particolare le campagne e i boschi che si estendono alla periferia del borgo di monticello amiata. il territorio è prevalentemente montano, con i rilievi principali costituiti da poggio all'olmo (1011 metri), poggio materaio (936 metri) e poggio la torretta (854 metri). nell'area di poggio all'olmo, emerge per la sua maestosità un pero - monumento a cui si legano una vecchia leggenda e una filastrocca. | TOP | ZONA DI PROTEZIONE LUNGO LE ROTTE DI MIGRAZIONE DELL'AVIFAUNA. PARTE ALTA DEL MONTE AMIATA | la zona di protezione, istituita sulla parte alta del monte amiata per salvaguardare l'avifauna migratoria, occupa una superficie di 1.565 ettari. | TOP | LE COLLINE METALLIFERE | CENTRO EUROPEO PER LA SALVAGUARDIA DELLE TARTARUGHE Comune di Massa Marittima Provincia: Grosseto Tel. (0039) 0566.940083 | Centro CARAPAX | E' un luogo unico in Europa ove tantissime tartarughe, grandi e piccole, italiane ed esotiche vengono accolte, studiate, riprodotte, rimpatriate e reintrodotte in natura. Il centro è aperto al pubblico che vi può passeggiare tra gli alberi secolari lungo un bellissimo percorso dove si incontrano le nostre tartarughe mediterranee terrestri e d'acqua. Per i bambini c'è un parco giochi attrezzato ed un luogo per il pic-nic. Si vede in diretta la clinica delle tartarughe, l'incubazione delle uova, la nascita dei piccoli, la maternità . Volontari e studenti danno spiegazioni necessarie e c'è anhe il cinema-bar delle tartarughe. Nella zona "Esotia" si vedono le tartarughe giganti del Sahel e tartarughe azzannatrici, tartarughe alligatori e tartarughe amazzoniche dalle zampe rosse. | Centro CICOGNE | Con la più grande voliera d'Italia 8presso il centro carapax a Massa Marittima). Il Centro carapax ospita anche una colonia di cicogne bianche nell'ambito del progetto per la salvaguardia i questi bellissimi ucelli. Si sta tentando i restaurare la rotta di migrazione delle cicogne dall'Europa all'Africa facendo tornare allo stato selvatico questo magnifico uccello nei cieli d'Italia. Le cicogne si vedono da vicino, in contatto con il pubblico che può entrare nella voliera grande quanto un campo di calcio ed alta fino a 25 metri. Venite a vedere le parate nuziali, la costruzione del nido e i piccoli. Tutto ciò in un quaro paesaggistico bellissimo a Massa marittima |
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RISERVA NATURALE TORRENTE FARMA | comuni di Roccastrada e Monticiano. gestione: provincia di Grosseto. anno di istituzione: 1996 si estende per 1500 ettari di valli e colline con boschi, piccoli spazi coltivati e appezzamenti destinati al pascolo. al centro dell'area, su un crinale che divide il torrente farma dal fosso lanzo, si trova il castello e la fattoria del belagaio. tra le rarità botaniche presenti vi sono la betulla, il tasso, il bosso, il brugo e l'agrifoglio. tra i mammiferi si trova la lontra e il ferro di cavallo maggiore e minore oltre la martora, la puzzola, e il gatto selvatico. poco distante dal castello del belagaio, in prossimità della riva destra del fiume, c'è un piccolo laghetto naturale chiamato "stagno della troscia"; costituisce l'habitat ideale del tritone alpestre. | TOP | RISERVA NATURALE LA PIETRA | Comune di roccastrada e Chiusdino. gestione: provincia di Grosseto anno di istituzione: 1996 la pietra è caratterizzata da ampie superfici forestali. le quote maggiori si raggiungono sul poggio ricavolo (533 metri slm) e sul poggio alto (512 metri slm). il caratteristico sperone roccioso denominato la pietra (442 metri slm) le da il nome. la vegetazione è costituita dal carpino nero, carpino bianco, cerro, leccio, acero campestre, orniello, nocciolo, corniolo, olmo e faggio, rovere, erica scoparia, e viburno, roverella, acero di montpellier. l'eccezionalità delle condizioni climatiche ha reso possibile la vita di specie che trovano l'optimum ecologico sopra i 1000 metri, come la genista sagittalis e il lupinus grecus. e' possibile osservare il falco pecchiaiolo e il biancone che nidificano nella zona. | TOP | RISERVA NATURALE CORNATE E FOSINI | Comune di Montieri e Radicondoli. gestione: provincie di Grosseto e siena. anno di istituzione: 1996 le cornate sono una meta di rilievo nazionale. si tratta di un massiccio montuoso che supera ampiamente i 1000 metri di altezza ed è costituito da un complesso di rupi calcaree a strapiombo. la prateria arida che sovrasta il monte è una zona di grande interesse geologico con presenze rilevanti di fauna e di flora. al piede delle cornate verso siena si trova il castello di fosini, mentre sul versante grossetano si trovano le cave di rosso ammonitico (note per aver fornito il materiale di colore rosa per la pavimentazione del duomo di siena) e i resti di un'antica miniera d'argento (del xii secolo) sul poggio mutti. le cornate sono considerate una delle migliori postazioni per l'osservazione notturna degli astri per lo scarso inquinamento aeroluminoso della zona. | TOP | PARCO INTERPROVINCIALE MONTIONI | Comuni di Follonica, Massa Marittima, Suvereto, Campiglia Marittima e Piombino. gestione: provincia di Grosseto e livorno. anno di istituzione: 1998 il parco ha una estensione di circa 7000 ettari e raggiunge l'altezza massima di 300 metri (poggio al chiecco). il territorio è caratterizzato dalla presenza di testimonianze storiche ed artistiche: dai resti degli insediamenti protostorici, a quelli etruschi e romani cui si sovrappongono edifici medievali come la pievaccia, i ruderi del castello di montioni vecchio, le terme di montioni e varie testimonianze di archeologia medievale come le cave di allume. all'interno del perimetro del parco si trova la riserva naturale statale di poggio tre cancelli. i colli del parco di montioni sono ricoperti da una fitta vegetazione dove prevale il leccio, misto talvolta a caducifoglie. frequenti anche aree precedentemente coltivate ed oggi colonizzate da nuove specie vegetali in via di sviluppo (gariga e macchia bassa). la fauna è rappresentata da ungulati come il capriolo e il cinghiale, uccelli silvicoli ed infinite specie legate al bosco e alle radure. | TOP | OASI DI PROTEZIONE FAUNISTICA PADULE E COSTIERE DI SCARLINO | gestione: provincia di Grosseto. anno di istituzione: 1998. superficie anpil: 745 ha l'oasi di protezione comprende soprattutto terreni di proprietà pubblica per una superficie complessiva di oltre mille ettari. le costiere sono un'area boscata e agraria adiacente ad una zona paludosa. qui vivono alcune specie minacciate come il tarabuso, il falco di palude e il forapaglie castagnolo. nell'oasi nidificano la cannaiola, il pendolino, la poiana, il gheppio, l'upupa, la civetta, il torcicollo, e l'allodola. tra l'avifauna svernante c'è l'albanella reale, l'oca selvatica, le anatre di superficie come il germano reale, l'alzavola, la marzaiola, il fischione e per i rallidi. l'area boscata coincide con l'anpil ed è costituita da estesi forteti, ma anche da caducifogliecome il cerro e da pinete. | TOP | RISERVA NATURALE STATALE DI POPOLAMENTO ANIMALE BELAGAIO | comune di Roccastrada. anno di istituzione: 1980 la riserva naturale statale di popolamento animale del belagaio si inserisce nel sistema di riserve naturali del farma-merse, un insieme di ambienti diverse collegati tra loro attraverso spazi di integrazione, gestione programmata e tutela diffusa. la riserva presenta una parte del territorio a seminativo e una parte boscato, sul versante del torrente farma. all'interno della riserva si trova il castello del belagaio e altri edifici storici. qui si trovano il picchio rosso maggiore e il picchio muratore, l'allocco, la civetta e probabilmente il gufo comune. il nome del castello del belagaio deriva da "pelagus", l'acquitrino che esisteva nell'avvallamento davanti al castello. l'area fu bonificata grazie alla costruzione di un cunicolo di scolo che, passando sotto gli edifici, sbuca nella val di farma. il castello del belagaio, come gli altri manieri fortificati della nostra provincia, è passato di mano tra i potenti che alternativamente si sono imposti nella zona. e' stato possesso della famiglia aldobrandeschi, dell'abbazia di san lorenzo al lanzo, degli ardengheschi e dei grottanelli. fu proprio il conte lorenzo grottanelli a trasformarlo in villa-fattoria. | TOP | RISERVA NATURALE STATALE DI POPOLAMENTO ANIMALE MARSILIANA | comune di Massa Marittima, Follonica e Suvereto. anno di istituzione: 1980 la riserva naturale statale di popolamento animale di marsiliana copre una superficie di circa 450 ettari limitrofi al parco interprovinciale di montioni. si tratta di un'area collinare con altitudine media di 120-180 metri sul livello del mare, caratterizzata da zone agricole alternate a vegetazione naturale costituita da cedui di sclerofille sempreverdi. interessante il progetto pilota per la conservazione e la valorizzazione della razza equina e bovina maremmana. | TOP | RISERVA NATURALE STATALE BIOGENETICA TOMBOLI DI FOLLONICA | comune di Scarlino e Follonica. anno di istituzione: 1977 la riserva naturale statale tomboli di follonica è un'area protetta particolare. una parte, infatti, si trova all'interno dell'abitato di follonica e comprende due parchi pubblici (la pineta di levante e quella di ponente). l'area protetta interessa una superficie complessiva di 55 ettari, di cui 11 adibiti a giardino pubblico. si estende lungo il litorale partendo dal puntone di scarlino fino a senzuno. | TOP | RISERVA NATURALE STATALE BIOGENETICA SCARLINO-POGGIO SPEDALETTO | comune di scarlino. anno di istituzione: 1977 la riserva naturale biogenetica di poggio spedaletto è il prolungamento dell'oasi faunistica del padule e delle costiere. l'area protetta ricade all'interno del comune di scarlino e confina con la riserva biogenetica tomboli di follonica. in totale copre una superficie di 51 ettari sull'omonimo poggio Spedaletto. La vegetazione è costituita in prevalenza da leccio ed in un crinale da una pineta adulta di pino domestico dove, nel sottobosco, spicca il ginepro coccolone. Cinghiale, volpe, faina, donnola, istrice, tasso e riccio sono ospiti abituali di questi boschi. tra i rettili si segnala la testuggine terrestre, la lucertola, il ramarro e la vipera. L'avifauna è caratterizzata da colombacci (svernanti), ghiandaie e più in generale passeriformi. | TOP | RISERVA NATURALE STATALE INTEGRALE POGGIO TRE CANCELLI | Comune di Follonica. Anno di istituzione: 1971 La riserva ricade all'interno del Parco interprovinciale di Montioni. Si estende per 99 ettari, 50 di riserva propriamente detta e 49 destinati a fascia di protezione. La flora attuale è caratterizzata da boschi con enormi esemplari di leccio, cerro e sughera, formazioni di orniello, corbezzolo, carpino nero, fillirea latifolia, erica, carpino bianco, acero trilobo, corniolo, alaterno, lentisco, mirto, viburno, sordo domestico, ciavardello. Numerosi sono i rapaci diurni e notturni come il gheppio, la poiana, la civetta e il barbagianni. Tra i mammiferi dominano il capriolo e il cinghiale. Frequenti anche gli incontri con l'istrice, il riccio, lo scoiattolo, il tasso, la volpe, e la faina. | TOP | IN COLLINA | RISERVA NATURALE BASSO MERSE | Comune di Civitella Paganico, Murlo e Monticiano. Gestione: Provincia di Grosseto e Siena Anno di istituzione: 1996 Una cerniera boschiva di oltre duemila ettari situata lungo la valle del torrente Merse che unisce le province di Siena e Grosseto, caratterizzata da un paesaggio collinare. In tutta l'area prevale una vegetazione a sclerofilla sempreverde mediterranea. Le associazioni a dominanza di leccio, specialmente a quote basse (in prossimità del Merse) e nelle situazioni più fresche, si arricchiscono di caducifoglie come cerro, roverella, orniello, e capino nero, oltre a salici, pioppi, frassini e ontani lungo il fiume. | TOP | RISERVA NATURALE MONTAUTO | Comune di Manciano. Gestione: Provincia di Grosseto. Anno di istituzione: 1996 Si estende per 199 ettari, in parte di proprietà dell'Enel, all'interno del Comune di Manciano. Confina con la provincia di Viterbo, a stretto contatto con l'Oasi WWF di Vulci. L'area è caratterizzata da un bacino idrico e da una cava, attualmente in disuso. Vicino all'acqua prevalgono formazioni di arbusti, molte specie erbacee. Assai limitati sono i boschi con prevalenza di pioppo e frassino meridionale. Tra l'avifauna è possibile incontrare l'albanella reale, lo sparviero, il gheppio, il falco pescatore, il barbagianni, l'assiolo, la civetta, il martin pescatore, oltre agli aironi cenerini le nitticore e la sgarza dal ciuffetto. Tra i mammiferi ci sono donnola, puzzola, faina, cinghiale, capriolo, volpe e istrice. Nel fiora si trovano la lontra ed il gambero di fiume. | TOP | DAL PADULE AL MARE | PARCO NAZIONALE DELL'ARCIPELAGO TOSCANO | Comune di Isola del Giglio. Anno di istituzione: 1996 Il parco nazionale dell'Arcipelago Toscano copre un'area complessiva di 18 mila ettari di territorio e oltre 40 mila di superficie di mare. E' gestito dall'Ente omonimo, che ha sede a Portoferraio (Isola d'Elba). Il parco interessa la provincia di Livorno e solo marginalmente quella di Grosseto. Rientra, infatti, nel suo perimetro un lembo meridionale dell'Isola del Giglio e la vicina Giannutri, limite meridionale dell'Arcipelago. In totale 6400 ettari. | TOP | RISERVA NATURALE LAGUNA DI ORBETELLO | Comune di Orbetello. Gestione: Provincia di Grosseto. Anno di istituzione: 1998 La riserva occupa una superficie di 1553 ettari. Al suo interno anche il bosco di Patanella e le pertinenze di Casa Giannella, conosciute come la Riserva Naturale Statale di Popolamento Animale Laguna di Orbetello, gestita dal WWF Italia. La flora è costituita da una pineta litoranea (pino marittimo e domestico) e da vegetazione sclerofillica con ginepro fenicio e coccolone, filliree, alaterno, smilace, lentisco e mirto, leccio, sughera, orniello e roverella. Importanti tra la fauna le presenze dell'aquila anatraia maggiore, l'aquila di mare, gli svassi, i fenicotteri, le anatre e le folaghe. E' zona umida di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar. | TOP | ZONA DI PROTEZIONE LUNGO LE ROTTE DI MIGRAZIONE DELL'AVIFAUNA. LAGO DI SAN FLORIANO | Comune di Capalbio. Anno di istituzione: 1998 La zona di protezione è stata istituita per il grande valore che questa area riveste per l'avifauna acquatica. Occupa una superficie di 30 ettari all'interno del Comune di Capalbio ed è gestita dalla Provincia di Grosseto. Tra gli uccelli presenti si segnalano il beccaccino, l'airone cenerino, la moretta e il moriglione. Nelle aree circostanti sono presenti lepri, cinghiali, volpi, tassi e istrici. | TOP | ZONA DI PROTEZIONE LUNGO LE ROTTE DI MIGRAZIONE DELL'AVIFAUNA. POGGIO CANALONI | Comune di Monte Argentario. Anno di istituzione: 1998 La zona di protezione interessa 400 ettari, nella fascia di terra che va dalla Rocca di Porto Ercole fino a Punta Ciana. E' un'area con una grande densità floristica con specie rare. Poggio Canaloni ha grande rilievo per la conservazione dell'avifauna delle garighe e degli ambienti rupicoli, sia nidificante che svernante. Vi è stato avvistato anche il falco naumanni. | TOP | RISERVA NATURALE STATALE DI POPOLAMENTO ANIMALE. DUNA DI FENIGLIA | Comune di Orbetello. Anno di istituzione: 1998 Nata nel 1971 la Riserva si estende su 474 ettari. Interessa il corridoio di levante che collega l'Argentario alla terraferma, che è caratterizzato da un vasto impianto artificiale di pino domestico con rare specie di uccelli nidificanti: il lodolaio e il gufo comune. | TOP | RISERVA NATURALE STATALE DI POPOLAMENTO ANIMALE. LAGO DI BURANO | Comune di Capalbio. Anno di istituzione: 1980 La riserva, riconosciuta anche come Zona di Importanza Internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, è stata istituita nel 1980 ed è gestita dal WWF. Occupa una superficie di 410 ettari compresi tra Ansedonia e il Chiarone, di cui 140 occupati dal lago. E' un'area molto ricca dal punto di vista della flora e della fauna. Sulla spiaggia ci sono gigli di mare, soldanelle di mare e santoline, cespugli di ginepro fenicio e coccolone. Nel sottobosco lentisco, mirto, fillirea, erica e ginepro. Il bosco è composto da leccio, sughere, roverelle, aceri e rovere. La fauna è caratterizzata da oche selvatiche, gabbiani, beccapesci, tarabusi e aironi cenerini, numerosi usignoli di fiume, cannareccioni, forapaglie castagnoli e migliarini di palude, anatre morette e i moriglioni. Tra i rapaci troviamo il falco di palude e il falco pescatore. La macchia è popolata da uccelli silvani come capinere e pettirossi, mentre un ospite tipico è la tortora dal collare. Sul mare sono sempre più frequenti incontri con specie nordiche come la sula. Nei prati si possono scorgere pavoncelle e pivieri dorati. Numerosi i daini. Nella macchia e tra le radure sabbiose della duna vivono l'istrice, il tasso, il coniglio selvatico, la puzzola e il riccio. Tra i rettili la testuggine terrestre e palustre, cervoni, vipere, biacchi, saettoni, lucertole, e ramarri. | TOP | RISERVA NATURALE STATALE DI POPOLAMENTO ANIMALE. LAGUNA DI PONENTE DI ORBETELLO | Comune di Orbetello. Anno di istituzione: 1980 La riserva (circa 30 ettari), si trova nella zona di ponente della laguna e delimita un lembo di territorio paludoso già protetto con la precedente istituzione dell'Oasi WWf (1971). In questa area mare e acqua dolce si miscelano, favorendo la creazione di una straordinaria varietà di ambienti dove vivono oltre 10 mila anatre svernanti, nidifica il fenicottero e sono presenti il fraticello, la sterna comune e la volpoca. Di notevole importanza la presenza di una "garzaia" di airone cenerino e garzetta. Tra i mammiferi si segnalano istrici, volpi e tassi. | TOP | RISERVA NATURALE DIACCIA BOTRONA | Comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia. Gestione: Provincia di Grosseto. Anno di istituzione: 1996. La Diaccia Botrona si estende su oltre mille ettari di territorio ed è considerata la più significativa area umida italiana (dal '91 riconosciuta anche di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar). Istituita nel '96 è ciò che rimane dell'antico Lago Prile, che arrivò ad occupare 50 chilometri quadrati e fu prosciugato nel XIX secolo. Il padule occupa, allo stato attuale, circa 700 ettari, a ridosso della pineta di Castiglione della Pescaia e si allunga sulla pianura che collega la stazione balneare con Grosseto. La Diaccia Botrona possiede un raro e significativo ecosistema, che ospita un'incredibile varietà di microorganismi viventi, sia vegetali che animali.E' una vera e propria "banca genetica" che dà un grande contributo al mantenimento della biodiversità della zona. Tra i salicornieti, i limoneti, la cannuccia palustre, i giunchi e i carici, sono presenti anche una quindicina di specie di orchidee. L'avifauna rappresenta la componente più interessante e spettacolare della riserva. Sono, infatti, circa 200 le specie rilevate che si avvicendano nell'arco dell'anno, di cui circa 80 nidificanti. Tra le più importanti il falco di palude, l'albanella reale, l'airone bianco, il falco pescatore, il nibbio, il falco pecchiaiolo, il chiurlottello, la garzetta, la sgarza ciuffetto, la pittina reale, l'airone rosso, il tarabuso, la ghiandaia marina, e il cuculo dal ciuffo. Tra i mammiferi troviamo volpi, ricci, istrici, tassi, lepri e nutrie. Numerosi sono anche i rettili, tra cui la testuggine palustre, la biscia dal collare, il biacco, il cervone, il colubro di Esculapio, la lucertola, l'orbettino, il ramarro, la luscengola, la testuggine terrestre e il geco. Le acque sono popolate da pesci, crostacei, anellidi, aracnidi ed insetti. | TOP | PARCO NATURALE REGIONALE DELLA MAREMMA | Comune di Grosseto, Magliano in Toscana. Orbetello. Anno di istituzione: 1975 Il Parco naturale della Maremma è nato nel 1975 ed è gestito dalla Regione Toscana Ente Parco. Si estende lungo il tratto meridionale della costa maremmana da Principina a Mare fino a Talamone. Il suo territorio si può dividere in una zona a nord del fiume Ombrone, la Palude della Trappola, ed una a sud con i Monti dell'Uccellina. La prima zona, tutta pianeggiante con acquatrini, pozze d'acqua e dune litoranee, ha scarsa vegetazione. Partendo dalla spiaggia verso la duna si distinguono formazioni costituite da ammofile, gigli marini, eringi e soldanelle, mentre nella zona retrodunale crescono lentisco e olivastro, piante che precedono la vasta pineta granducale (600 ettari di pini domestici e marittimi). Sempre vicino alla costa ecco la classica macchia mediterranea con prevalenza di leccio e filliree, corbezzolo, eriche, ginepri coccoloni e lici. Nell'entroterra alle specie sempreverdi si associano specie caducifoglie come orniello cerro, roverella, acero minore, e sughera. Numerosa la fauna, tra cui il cinghiale e il daino insieme all'istrice, tasso, volpe, riccio, donnola, faina e nutria. Tra gli uccelli acquatici da segnalare codoni e fischioni, germani reali e alzavole, moriglioni, mestoloni, morette, e marzaiole. Oltre agli anatidi è possibile osservare chiurli, cavalieri d'India, aironi, falchi di palude, albanelle reali e albanelle minori. (tel. 0564/407111) | |
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| L'arte e la storia dagli Etruschi ai Medici |
http://www.ouverture.it/maremma/apt/apt_4.htm Nella provincia di Grosseto sono numerose le località di interesse archeologico, monumentale ed artistico. Abitato sin dalla preistoria, il territorio grossetano vide dall'Vlll sec. a.C. l'affermazione della civiltà etrusca; abili artigiani e commercianti, gli Etruschi crearono una società evoluta che ci ha lasciato cospicue tracce. Poco distante da Grosseto si trovano i resti di due fra le più antiche e potenti città etrusche: Roselle e Vetulonia. La prima, nota per la sua estesa cinta muraria, esempio insigne di architettura difensiva etrusca, conserva resti della città primitiva, cui si sovrappose la città romana che ha pure lasciato notevoli tracce, facendone uno dei più interessanti centri aroheologici della regione. Vetulonia, già prospera nel Vll sec. a.C., è famosa per le tombe etrusche a tumulo (della Pietrera, del Diavolino, ecc.), oltre che per il quartiere romano degli "Scavi di città " e per l'acropoli. Oltre a queste due città , gli insediamenti più rilevanti sono rappresentati da Saturnia, le cui terme vennero frequentate in epoca romana, Ghiaccio Forte (Scansano), centro urbano in posizione strategica scoperto recentemente, Heba e Marsiliana. Nella valle del Fiora esistono importanti tracce etrusche a Pitigliano, a Poggio Buco (Statonia) e a Sovana, le cui necropoli furono scavate nel tufo. Grandi tombe monumentali, quali "L'Ildebranda" presso Sovana, sono ubicate fuori dai centri abitati e inserite in un ambiente naturale di grande suggestione. Sulla costa, nell'area compresa fra i Monti dell'Uccellina e il lago di Burano, esistono testimonianze della sovrapposizione fra civiltà etrusca e romana a Orbetello e a Talamone, mentre sono di origini romane una villa sull'isola di Giannutri e le rovine della grande città di Cosa (Ansedonia), dove si può osservare la "Tagliata etrusca", un'opera di ingegneria idraulica creata dai Romani per prevenire l'interramento del porto. Dopo il periodo alto medievale, caratterizzato dalla presenza degli ordini monastici benedettini (abbazia di San Rabano sull'Uccellina), le sorti del territorio si risollevarono sotto l'organizzazione feudale della famiglia Aldobrandeschi, al potere fra il IX e il XIII secolo, che fece costruire numerosi castelli e rocche, all'origine della fondazione di gran parte degli abitanti della Maremma. Fra i castelli piu interessanti si ricordano quelli di Scarlino, Porrona, Arcidosso, Montepo, Marsiliana, Triana, Manciano, Selvena, ecc. Gli Aldobrandeschi vennero spodestati dai Senesi a partire dal 1200, nel corso di una fase espansiva che portò alla costruzione di imponenti opere di fortificazione (Rocca di Talamone, Cassero di Grosseto, mura di Magliano e Saturnia, piazzaforte di Paganico, ecc.). II monumento religioso più rilevante della provincia è il Duomo di Massa Marittima, costruito fra il XIII e il XIV secolo; di notevole pregio sono anche le cattedrali di Grosseto e di Sovana, le chiese di Montemerano e Montepescali, le pievi di Campagnatico e di Arcidosso, ecc. Nella metà del Cinquecento, caduta Siena, la famiglia dei Medici estese la propria egemonia su tutta la Toscana. I Medici realizzarono notevoli opere di fortificazione, quali le possenti mura esagonali e la fortezza della città di Grosseto e le torri di avvistamento situate lungo la fascia costiera dell'attuale Parco della Maremma. Del Medioevo rimangono significativi esempi anche nei caratteristici borghi della provincia, di cui Castiglione della Pescaia, Massa Marittima, Casteldelpiano, Campagnatico, Pitigliano e Sovana sono soltanto alcuni esempi. Un'ampia e dettagliata panoramica delle testimonianze archeologiche e artistiche dalla Preistoria al Medioevo si può osservare nel Museo Archeologico e d'Arte della Maremma di Grosseto.
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