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INSERTO n° 6 : Itinerario regionale - ALTO ADIGE
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From: MSN NicknameCreativa®  (Original Message)Sent: 10/9/2002 4:54 PM
 
QUesto sito consente di visitare siti web su singole località dell'Alto Adige
Bolzano e dintorni
Andriano
Bolzano
Cornedo
Meltina
Nalles
Renon
S.Genesio
Sarentino
Tires
 
Val Venosta
Area dell'Ortles: Solda, Trafoi, Passo Stelvio, Gomagoi e Stelvio
Castelbello-Ciardes
Glorenza
Laces
Lasa
Malles
Martello
Plaus
Prato
Resia
Silandro
Sluderno
Tubre
 
Val d'Isarco
Barbiano
Brennero
Bressanone
Campo di Trens
Chiusa
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Luson
Maranza
Naz - Sciaves
Ponte Gardena
Racines
Rio Pusteria
Rodengo
Terento
Val di Vizze
Vandoies
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Velturno
Villandro
Vipiteno
 
Dolomiti
Alpe di Siusi
Badia
Castelrotto
Corvara
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La Valle
Marebbe
Ortisei
S.Cristina
S.Martino in Badia
Selva
Siusi
Merano e dintorni
Avelengo- Merano 2000
Cermes
Gargazzone
Lagundo
Lana
Lauregno
Marlengo
Merano
Moso
Naturno
Parcines
Postal
Proves
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Rifiano - Caines
S.Leonardo
S.Martino
S.Pancrazio
Scena
Senale S.Felice
Tel
Tesimo - Prissiano
Tirolo
Ultimo
Verano
Val Senales
 
Bassa Atesina
Aldino
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Cortina all'Adige
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Val Pusteria
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Rasun-Anterselva
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Sesto
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Valle di Braies
Valle di Casies
Villa


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From: MSN NicknameSwing©Sent: 10/10/2002 2:14 PM
CASTELLI NEI DINTORNI DI MERANO
 
 
La zona, proprio per la sua posizione di nodo viario e di comunicazione tra Nord e Sud, è costellata di castelli, rocche e rovine che un tempo avevano esercitato la propria funzione di controllo, difesa, residenza, centro di potere e che oggi adornano le pendici delle montagne, esercitando un grande fascino.
 
Foto
 
Castello Principesco

Il Castello Principesco

Il castello fu riedificato intorno al 1470 per volontà dell'arciduca Sigismondo d'Austria, che lo utilizzò probabilmente per brevi periodi di riposo. L'edificio è composto di una graziosa corte interna, una cappellina gentilizia dal soffitto voltato e finestre ad arco acuto. Poche stanze piccole ma accoglienti, dalle moderne finestre a croce e decorate da pitture in terra verde, completano la struttura. Nel corso dei secoli l'edificio cadde in disuso e nell'Ottocento se ne propose l'abbattimento. Deciso invece l'assetto museale, il castello fu ristrutturato a partire dal 1875 secondo lo stile storicista. Nel tentativo di ricrearne gli ambienti e seguendo gli indizi d'inventario si procedette all'acquisto di mobili d'epoca.
 

Castel di Nova / Trautsmanndorf

Poco rimane della costruzione medievale del castello che pare essere stato eretto nel Trecento. Sorge alla periferia di Merano nelle vicinanze della cappella di San Valentino, una zona reputata sacra. Nel 1551 i Trautsmanndorf lo acquistarono e lo abitarono fino al 1679.
Nel corso del Settecento la torre e la cappella crollarono. Nella seconda metà dell'Ottocento subì notevoli modifiche architettoniche, assumendo puttosto l'aspetto della nobile residenza che del fortilizio. In stile neogotico fu invece riedificata la cappella dove furono reimpiegati alcuni elementi architettonici precedenti. L'edificio oggi completamente restaurato ospiterà il futuro Museo del Turismo e nel terreno adiacente l'
orto botanico.
 
Foto
 
Castel Tirolo

Castel Tirolo

Dominante sulla conca di Merano ma anche sull'imboccatura della Val Venosta e sulla Val d'Adige, il maniero avito dei Conti di Tirolo fu edificato a partire dal 1138, probabilmente su strutture precedenti, in quella che fu una delle posizioni più strategiche per il controllo del passaggio di truppe e convogli.
L'insolita forma architettonica lasciava intendere già da lontano la potenza della casata che lo abitava e che aveva riunito sotto di sé i vari territori compresi tra la valle dell'Adige e quella dell'Inn.
Sulla zolla morenica il complesso è costituito a nord dal possente mastio difensivo, affiancato da ciò che rimane dell'edificio residenziale crollato nella forra dei castagni nel XVI secolo; a sud dal palazzo di rappresentanza a due piani e culminante a est nella cappella gentilizia, anch'essa a due piani, tipica architettura concessa solo ai signori territoriali d'Impero; ancora a est il palazzo residenziale. Dopo la cessione del territorio agli Asburgo ed il trasferimento del potere amministrativo ed economico ad Innsbruck il castello perse d'importanza e cadde in disuso. Oggi completamente ristrutturato, è la sede del Museo storico - culturale della Provincia.
 
Foto
 
Castel Fontana

Castel Fontana

Il castello che sorge sotto il maniero dei conti di Tirolo fu fatto erigere nel 1250 da Wilhelm Tarant, nobile legato politicamente ad Albert II di Tirolo. Esso doveva certamente apparire molto diverso dalla costruzione visibile oggi.
Numerose furono le proprietà che vi si alternarono sia in epoca medievale che moderna fino alla metà del Novecento.dell'antica costruzione non si conosce molto: il mastio sorgeva, come di consueto, nel punto più elevato. L'odierno castello è un "pastiche" architettonico in stile neogotico capace di assemblare in sé tutti gli elementi che ci si aspetta di trovare in un castello; può quindi apparire come una sorta di manuale d'architettura d'altri tempi ed è sicuramente il castello dell'immaginario collettivo.
Oggi il castello ospita il Museo Agricolo. Le numerose tematiche affrontate riguardano in massima parte la vita dei masi d'alta quota, le difficoltà di lavorare terreni scoscesi e di effettuare trasporti su questi terreni.
 
Foto
 
Castel Scena

Castello di Scena

Maestoso e severo nelle sue linee architettoniche, il castello si staglia sulla collina del piccolo centro di Scena. Eretto nel 1346 dai signori di Scena, subì nel 1424 un lungo assedio e fu espugnato da Federico Tascavuota, signore del Tirolo.
Architettonicamente fu via via profondamente trasformato anche a seconda del gusto e delle esigenze dei numerosi proprietari che si susseguirono. Nel corso del Settecento furono costruite numerose strutture disposte a spirale attorno ad un cortile centrale. Nello stesso periodo fu ristrutturata anche la cappella, che probabilmente sorge su costruzioni più antiche, fu costruito il torrione circolare all'ingresso ed il ponte sul fossato. All'interno, disposte su sette stanze, le collezioni museali di armi, dipinti, trofei di caccia e mobili antichi.
 
Foto
 
Castel Lebenberg

Castel Monleone / Lebenberg

Il castello si affaccia sulla conca meranese ed è posto in una zona difensiva e strategica sopra il paese di Cermes. Fu eretto nella seconda metà del XIII secolo dai signori di Marlengo che da esso presero il nome. Il mastio ed il palazzo erano circondati dalla cinta muraria oggi solo parzialmente visibile.
Tra il 1426 ed il 1828 il castello fu di proprietà dei Fuchs von Fuchsenberg, responsabili dei numerosi interventi architettonici che modificarono il palazzo nel corso del Cinquecento e del Seicento. La cappella gentilizia, ricostruita nel Cinquecento, è consacrata a S. Stefano.
Nelle sale i moderni proprietari hanno ricostruito gli arredi seguendo descrizioni ed inventari: si possono così visitare, fra l'altro, la sala degli specchi alla veneziana o la stanza di gusto napoleonico con la stufa di maiolica dello stesso stile.

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Recommend  Message 3 of 9 in Discussion 
From: MSN Nickname¤Ċąгlø¤Sent: 10/11/2002 7:56 AM
[Aggiungi un sito]
Turismo
Alta Badia Tutte le informazioni sulla Val Badia 
Südtirol-Alto Adige: informazioni Sito di particolare interesse per chi desidera trascorrere una vacanza in Alto Adige
Burgraviato (Merano) Informazioni su paesi, alberghi e manifestazioni nel Burgraviato, la zona attorno a Merano
Mangiare e bere in provincia di Bolzano Recensioni di alcuni locali della provincia di Bolzano. Si possono trovare informazioni su ristoranti, bar, masi dell'Alto Adige
Renon Informazioni turistiche sull'Altipiano del Renon vicino a Bolzano. E' possibile usufruire di un servizio di prenotazione alberghiera on-line
Oltradige Informazioni turistiche sull'Oltradige(Caldaro, Appiano) solo in lingua tedesca.
Val Gardena Informazioni turistiche sulla Val Gardena. Interessante servizio di segnalazione delle camere libere in valle.
Valle Aurina Informazioni di vario genere sulla Valle Aurina vicino a Brunico
Val Pusteria Informazioni turistiche e alberghiere sulla Val Pusteria. Attualmente il sito è disponibile solo in lingua tedesca, ma a breve dovrebbero essere inserite anche le pagine in italiano e inglese.
 
 

LOCALITÀ



























L'Alto Adige abbina le grandi catene montuose a laghi, ad accoglienti città, a piccole valli. Dalle Dolomiti all'Ortles; dalla città di Bolzano a Bressanone, Brunico e Merano; dalle Valli Ladine alla Val d'Isarco; dal ghiacciaio della Val Senales al clima mediterraneo di Caldaro...

BOLZANO E DINTORNI:
Bolzano - Renon - Val Sarentino -
S.Genesio, Meltina
MERANO E DINTORNI: Informazioni generali
Avelengo - Lana - Marlengo - Merano - Naturno - Scena - Tirolo - Valle dell'Adige - Val Passiria -
Val Senales
VAL VENOSTA: Informazioni generali
Ortles - Silandro - Val di Solda - Val Martello
DOLOMITI:
Alta Badia - Altipiano dello Scilliar - Rosengarten, Latemar - S.Vigilio di Marebbe - Val di Funes
VAL D'ISARCO: Informazioni generali
Bressanone - Velturno - Gitschberg Jochtal
Alta Val d'Isarco: informazioni generali
Racines, Vipiteno
VAL PUSTERIA: Informazioni generali
Villabassa
BASSA ATESINA: Informazioni generali

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Recommend  Message 4 of 9 in Discussion 
From: MSN Nickname¤Ċąгlø¤Sent: 10/11/2002 8:02 AM
TRASPORTI PUBBLICI IN ALTO ADIGE
 
Treni & Autobus
 
 
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Salite, penseremo noi a condurvi a destinazione! Sfruttate i vantaggi del Sistema Trasporto Integrato della Provincia Autonoma di Bolzano (STI)! Potrete viaggiare in tutta comodità utilizzando gli autobus, le funivie e i treni, anche quelli delle Ferrovie dello Stato. Grazie al STI potrete servirvi ovunque del vostro documento di viaggio e, dovendo cambiare mezzo, approfittare di orari armonizzati fra loro.

CON IL STI ATTRAVERSO TUTTO L'ALTO ADIGE
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ALTRE QUESTIONI? CONTATTATECI
Avete domande specifiche che riguardano il funzionamento del sistema tariffario o la nostra pagina Web? State progettando un viaggio che non collima con i servizi da noi offerti? Avete riscontrato problemi nell'utilizzo dei nostri mezzi di trasporto? Siamo volentieri a vostra disposizione: consultateci per sapere chi possa soddisfare al meglio le vostre specifiche richieste.



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From: MSN NicknameArchi§TettiSent: 10/13/2002 10:10 AM
 
un sito con elenco di località ognuna con la sua pagina
Archi

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Recommend  Message 6 of 9 in Discussion 
From: MSN NicknameOmbre§CinesiSent: 10/13/2002 10:43 AM

"... Sopra i primi monti ne vedevamo altri più alti, coltivati e abitati, e apprendemmo che ancora più in alto ci sono vaste e belle pianure che riforniscono di biade le città sottostanti, e ricchi contadini e belle case..."
Montaigne

Andiamo per questi itinerari dolomitici a collezionare punti panoramici e balconate che non hanno eguali nelle Alpi, forse, in tutte le montagne del mondo. Se il tempo è bello, sotto di noi le valli sono come delle fette sublimi di Alto Adige; se il tempo è brutto, sembrerà di toccare il cielo e le nubi con un dito e di poterle spostare con un soffio. Stiamo muti al finestrino mentre scavalcato l'Adige vediamo queste valli che spaccano le Alpi a metà e anche la visione laterale è stupenda. C'è il rumore del fiume, il vento del Nord che scende e parla di grandi tempeste della storia. Campanili a cipolla, balconi da cui traboccano gerani, segherie, mucche pezzate che ruminano sui prati smeraldini quando ancora la muraglia di dolomia, di fronte, rimane algida e inaccessibile.
Le vorremmo vedere tutte queste valli dell'Alto Adige, magari a piedi per ritrovare tempi ormai perduti, per vivere ritmi che la fretta ha rubato, lontani dalle cose veloci.
A piedi per comprendere le pagine dei rossi Baedeker del secolo scorso, dove gli itinerari attraverso le Alpi non prevedevano autostrade né tunnel, quando le funivie nemmeno esistevano e i tempi erano indicati in giorni di cammino.
A piedi, tutto in spalla, back-packing come insegnano gli americani, cui il mito della frontiera ha forse lasciato in eredità la passione per le lunghe traversate nella natura.

Partiamo dalla Val Gardena, per il giro del Gruppo Sella inanellato da strade che, di valle in valle, scalano nel magico anello dei quattro passi famosi: Pordoi, Campolongo, Gardena, Sella. Si entra così in Val Gardena, laterale sinistra dell'Isarco e a questa si arriva da Bolzano imboccando la strada del Brennero per Bressanone, poi a Prato all'Isarco dove si devia per la strada dell'Alpe di Siusi che, passando per i paesi di Fiè allo Scilar, Siusi e Castelrotto, scende poi in val Gardena, a Ortisei elegante e animato centro principale della val Gardena. Da quì si può partire per l'escursione alla volta del villaggio di San Giacomo a piedi, per sentiero in un'ora e 15 e ammirare il panorama sul Sassolungo. All'imboccatura della Val Gardena, il piccolo gioviale paese di Laion, proteso su un tranquillo e soleggiato altipiano che sovrasta la Valle Isarco a 1000 metri di altitudine. Davanti lo scenario delle pallide guglie del Dolomiti Superski. Per una passeggiata di tre ore, a San Pietro di Laion seguendo la Vecchia Posta, con partenza dalla Str. Mureda o str. Nevel: un interessante sentiero che attraverso prati e boschi conduce da Laion a Ortisei. Oppure lungo il Sentiero Crinia: partendo dalla stazione a valle dell'ovovia Ortisei-Seceda si segue la direzione Caffé Val d'Anna e poco prima di raggiungere quest'ultimo, si dirama a destra. Attraversa un prato e in salita non faticosa si raggiunge la cresta boscosa del Col de Flam. Scendendo sul lato soleggiato e imboccando una passeggiata, si arriva vicino alla Chiesa Parrocchiale. Altre soste sono verso l'ondulata e serena Alpe di Siusi e verso il Plan de Gralba dove la funivia sale al rifugio Piz Sella m 2240, sotto il Sassolungo, punto panoramico sull'alta Val Gardena, sul gruppo Sella e le Odle.
Su tutto silenzi, boschi, masi dove riposare, frutteti, distese di pascoli e boschi, diadema di montagne in questa infinita collana di isole dello sci, punteggiate da vette di straordinaria bellezza, dove l'atmosfera è di relax, il tempo è scandito dai riti della vera montagna, della cultura della montagna che tutto permea e dove tutti i sensi si appagano.
In questa collana sono incastonate piccole valli e la vacanza diventa davvero ricerca del tempo perduto, perchè qui si racconta l'evoluzione dei borghi alpestri, che da una povera agricoltura di sussitenza sono passati a confrontarsi con le esigenze del turismo, riuscendo sempre però a conservare il sapore ladino. Sono tante le Viles ladine, felici espressioni dell'autosufficenza contadina, costituite dai masi con le loro fonti e fienili, angoli di antico mondo rurale che meritano più dello sguardo distratto di chi sale in seggiovia.

Naturalmente imperdibile, nel cuore dell'impero di questi monti pallidi, la grande Strada delle Dolomiti, fatta costruire nel 1895 da Francesco Giuseppe, un itinerario che ha pochi rivali al mondo, con quei colori di fiamma, specie quando viene il tramonto e dopo viene l'alba, e i passi dolomitici, freddi e ventosi, resi eroici dalle battaglie della grande guerra e dall'epopea dei giri d'Italia, capaci di offrire piste e scenari senza eguali.
Inimaginabile il profilo altimentrico. Si vedono i dislivelli in salita: tra Bolzano e il passo di Costalunga m 1745, tra la val di Fassa e il Pordoi m 904, nello scenario aspro e grandioso dal quale si passa dal bacino dell'Adige a quello del Piave, tra la val Cordèvole e il passo di Falzàrego m 691. In totale 3074 m, l'altezza sul livello del mare dell'ultimo piano di un immenso palazzo costruito sopra la più alta delle Tre Cime di Lavaredo.

Per il percorso si parte dalla strada del Brennero per la Val d'Ega fino al passo di Costalunga m 1745, primo dei passi dolomitici dell'itinerario. Dal passo di Costalunga si scende nella val di Fassa, percorsa dall'Avisio, e la si risale fino a Canazei, ove una strada di 12 km sale fino ai piedi della Marmolada. Da Canazei ci si inerpica al Passo Pordoi (con la funivia che che va al Sass Pordoi, 2950, spettacolo grandioso). La susseguente discesa attraversa il Livinallongo fino a Cernadoi, dove comincia la salita al terzo passo dolomitico, il Falzarego, col labirinto delle gallerie militari nel ventre del Lagazuol, il passo Tre croci (con un'ardita cabinovia che sale alla Forcella Staunies attraversando un impressionante canalone), il passo di Monte Comelico, il passo San Pellegrino, il passo di Campolongo.
E, per i più coraggiosi che cercano il contatto puro con la montagna ecco il grande fungo della Marmolada, m 3342, col suo ghiacciaio perenne, e discese mozzafiato.
Punto di partenza, Malga Ciapèla (1146) da dove parte anche la funivia: come fosse un pifferaio quella vetta vi attrarrà, da quella montagna vi sentirete sfidati.

D.S

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IN AUTO
Il sistema viario della Val Gardena è direttamente collegato con l’autostrada del Brennero, la A22. Da nord si percorre il tragitto Innsbruck-Brennero-Chiusa; da sud si passa per Verona-Trento-Bolzano e si arriva a Chiusa. Qui è indicata l’uscita „Chiusa/Val Gardena“. Seguendo l’apposita segnaletica stradale, in una ventina di minuti si è a Ortisei.
In pochi km si arriva fino in fondo valle, da dove si può proseguire verso i passi dolomitici.

IN TRENO
La Val Gardena è collegata con il resto dell’Italia e anche con l’Austria, la Germania, il Belgio e l’Olanda da treni InterCity ed EuroCity. Tutti fermano a Bolzano o a Bressanone, alcuni anche a Chiusa. Da Bolzano e da Bressanone, durante la giornata, quasi ogni ora partono collegamenti bus per la Val Gardena.

Percorribilità strade/Centrale Viabilità Tel. 0471 200198
Associazione Turistica Laion - Via Paese 32/a - 39040 Laion (Bz) - Tel. 0471 655633 - Fax 0471 655566
Associazione Turistica Ortisei - Str. Rezia 1 - 39046 Ortisei (Bz) - Tel. 0471 796328 - Fax 0471 796749
Soccorso Alpino - Tel. 0471 797222
Notizie sulla neve - Tel. 0471 792080

http://www.viaggiatori.com/arrampicarsi/dolomiti.htm

Stella


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Recommend  Message 7 of 9 in Discussion 
From: AntartideSent: 10/13/2002 8:45 PM
 

Questi articoli riguardano il Parco Nazionale dello Stelvio, che in parte rientra nella provincia altoatesina.

Stambecco con piccolo

http://www.stelviopark.it/Italiano/In_visita/Settore_alto_atesino/Index.htm

Le valli e l’uomo


La parte sudtirolese del parco nazionale occupa il 40% della superficie totale pari a 134.620 ettari e comprende sia ampie zone coltivate e curate dall’uomo che paesaggi naturali incontaminati.
Undici comuni sudtirolesi della media val Venosta e dell’alta val d’Ultimo si trovano, almeno in parte, entro i confini del parco.
Dal fondovalle venostano a 650 metri di altitudine ai ghiacciai a quasi 4000 metri si attraversano svariate fasce di paesaggio e diversi ecosistemi.
La val Venosta è una vallata piuttosto secca delle Alpi centrali con una media di precipitazioni annue di circa 550 mm, pari a quella che si registra nelle regioni steppiche.

Quattro valli laterali dell’Adige introducono al mondo più tipicamente alpino del parco nazionale.
La prima è la valle di Trafoi, lungo la quale si snoda l’ardita strada del Passo dello Stelvio (2757 m) che conduce in Lombardia e in Svizzera.
A Gomagoi la valle si dirama verso Solda, località turistica di sport estivi ed invernali situata ai piedi dell’Ortles.

La val di Zay
La val di Zay e la
vedretta di Zay:
itinerario che collega la
Val di Lasa a Solda
La strada del Passo dello Stelvio
La strada del Passo dello Stelvio si
snoda ai piedi dell'Ortles e conduce
ai 2757 m del passo omonimo del
quale il parco ha preso il nome

La val di Lasa, ancora piuttosto selvaggia, è ideale per piacevoli passeggiate nel silenzio più assoluto che invita alla meditazione.
Dalla Croda di Jenn viene estratto il marmo di Lasa, utilizzato per sculture ed opere architettoniche sparse in tutto il mondo.
La val Martello, che inizia a Coldrano, offre la possibilità di numerose gite d’alta quota nell’indimenticabile mondo dei tremila che si innalzano intorno al massiccio del Cevedale, il gigante di ghiaccio che domina la conca terminale.
La val Martello e la val d’Ultimo sono abitate tutto l’anno e sono caratterizzate da un paesaggio agricolo scandito da numerosi masi e piccoli borghi interessanti.

Il parco offre a tutti, non solo agli alpinisti, la possibilità di avvicinarsi e di godere la natura allo stato puro.


Le foreste


Grazie alla sua notevole estensione, nel parco nazionale si incontrano ecosistemi molto differenti caratteristici dei diversi piani altitudinali.

I luoghi umidi, l’ecosistema a quota inferiore, sono oggetto di grandi attenzioni nel fondovalle venostano.
Grazie al buon apporto nutrizionale del terreno, la vegetazione bassa di queste zone acquitrinose è ricca e molto varia come del resto la fauna che qui trova ottime condizioni ambientali.
All’imbocco della val Martello e intorno al Castel Montani i boschi di betulle sui pendii ripidi hanno un’importante funzione di consolidamento dei versanti. Secondo il tipo di terreno ed il grado di umidità delle valli troviamo un bosco ceduo misto con qualche abete.
Sui terreni aridi e magri si è diffuso il pino silvestre ed i cespugli più comuni sono il ginepro e il crespino.

 

Ontaneto
L'ontaneto di Cengles è

una delle ultime zone
umide protette del
fondovalle venostano

Il versante orografico destro della val Venosta è caratterizzato dalla presenza di estesi boschi di abete rosso, detti peccete, densamente popolati da cervi, che aiutano a consolidare il terreno e a trattenere l’acqua.
Salendo di quota si incontrano sempre più facilmente anche dei larici.
Questa conifera, come il pino cembro, si spinge fino al limite superiore del bosco e predilige i pendii soleggiati.
Nell’alta val d’Ultimo e in val Martello ci si imbatte spesso in boschi di soli larici: in essi è possibile riconoscere l’intervento umano che nel passato mirava a creare boschi radi con erbe da foraggio per il bestiame.
Sotto i cembri crescono rigogliosi i rododendri e gli altri arbusti nani. Sui pendii sotto l’Orecchia di Lepre e nella val di Solda ci si imbatte in interessanti boschi di pini cembri dove nidifica frequentemente la nocciolaia.


Copyright 2001 Consorzio del Parco Nazionale dello Stelvio

 

Buona visita!!!!!!

 

Cipofil


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Recommend  Message 8 of 9 in Discussion 
From: MSN NicknameGrillo¤ParlanteSent: 10/14/2002 12:10 PM
 
PRIMO PIANO
 

La circolazione del denaro, e dunque gli acquisti, sono uno dei principali riscontri per valutare il benessere di una popolazione ma non meno rilevanti sono depositi bancari e ricchezza pro capite settori nei quali la provincia di Bolzano si trova ai primi posti
Ecco i segreti del benessere altoatesino
La sinergia pubblico-privato
indicata come motore ideale
LA QUALITÀ DELLA VITA

di Alessio Pompanin

BOLZANO. Rispolveriamo l'iconografia classico-ironica del ciclista vecchio stile, e diciamolo: siamo contenti di essere arrivati "uno". Il dossier sulla qualità della vita, redatto annualmente dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, vede primeggiare Bolzano e la sua provincia. Merito di chi, o di cosa? A spingerci in vetta sono i rilevanti dati relativi a ordine pubblico, ricchezza pro capite, all'occupazione e agli affari. E chi ha voce in capitolo, dice che siamo primi per il perfetto mix tra pubblico e privato.
E' questo infatti il concetto che viene ripetuto a più voci, pur con dei distinguo e pur considerando che siamo sì al primo posto, ma ci sono dei settori che ci vedono messi maluccio, e non sono ambiti trascurabili. Analizzando però il risultato positivo nel complesso, ecco qual è il succo del discorso.
«Analizzando il lato economico - è il parere di Ander Amonn, presidente della Cassa di Risparmio - credo che il buon risultato sia dovuto sia a una gestione pubblica piuttosto buona, sia alle caratteristiche tipiche della nostra zona. Si vede infatti che altrettanto buoni sono i dati di settore del Bellunese o del Friuli, dove c'è gente che ha anche lei la caratteristica di risparmiare e di lavorare sodo. Nel complesso, guardando anche al settore degli investimenti, possiamo dire che non siamo gente che fa il passo più lungo della gamba».
«La qualità della vita, per noi come forze dell'ordine è un fatto rapportato alle condizioni dell'ordine e della sicurezza pubblica - commenta il dottor Giancarlo Massaroti, capo di gabinetto della Questura - e l'indicatore evidenziato è che i reati di particolare allarme sociale qui non destano grossi problemi, fatto che vediamo ovviamente in modo positivo. Positivo dev'essere considerato anche il fatto che, parlando di furti in casa o furti d'auto, il dossier si riferisce a quelli denunciati, e siccome qui si denuncia tutto significa che il dato, basso, è realistico».
«Certo, i dati economici sono ottimi, ma dire cos'è la qualità della vita è anche un concetto molto soggettivo - riflette Franz Staffler, imprenditore a tutto campo -. Per quelli che sono i dati misurabili, comunque, è evidente che i dati rispondono alla realtà, anche perchè è ormai da diversi anni che Bolzano gravita nelle zone alte di questo dossier e poi chi vive qui se gira un po' già solo l'Italia si rende conto che non possiamo proprio lamentarci. Vede, secondo me anche quello che appare come un contrasto, ovvero l'alto numero di suicidi, è riconducibile al benessere, pur se come "malattia" del benessere: se vede anche le altre province che in questo senso stanno peggio di noi (Lucca, Belluno e Trieste, ndr) sono tutte zone dove c'è una situazione di benessere piuttosto elevato. Tornando al lato positivo, non dimentichiamo che tutto sommato un dossier con tali risultati porta riflessi positivi, economicamente innanzitutto».
«Lo ritengo un quadro coerente con la realtà, e del quale dobbiamo essere orgogliosi - è l'analisi di Enrico Valentinelli, presidente dell'Associazione industriali - perchè è il frutto di un buon lavoro globale. Ai nostri governatori bisogna dar atto di aver gestito bene l'autonomia in questi periodi, e il federalismo fiscale sarà la cartina al tornasole a questo proposito: tutto potrà andare ancora meglio in futuro se, ad esempio, quel 70 per cento delle spese correnti viene abbassato e viene aumentato quel 30% di spese sugli investimenti, che sono il futuro della provincia. Perchè se la politica ha fatto la sua parte, la struttura imprenditoriale locale, fatta di piccole e medie imprese, si è dimostrata una struttura vincente, che dà risultati anche in questo periodo di crisi internazionale: qui si tiene bene, mentre, ad esempio Usa, Giappone, Germania risentono della situazione. E infine le dico che il primo posto in questo dossier rafforza l'indice di fiducia delle famiglie e delle imprese, e questo indice è molto importante perchè è collegato ai consumi».


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From: Free ZoneSent: 10/14/2002 6:12 PM

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